
Diocesi: Bergamo, il 24 marzo una giornata di studio sul Concilio di Nicea
Diocesi: Bergamo, il 24 marzo una giornata di studio sul Concilio di Nicea
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“La decisione della Santa Sede (…) non rappresenta per noi una sfida, ma una opportunità. Mentre chiede a tutti noi la docilità all’azione dello Spirito e la disponibilità al cambiamento, consegna alle nostre vite un dono più prezioso: la possibilità di vivere il ‘procedere insieme’ che la Chiesa definisce cammino sinodale, cammino nel quale sono impegnate tutte le chiese d’Italia. Le nostre piccole realtà, quella di Trivento e quella di Isernia-Venafro, sapranno testimoniare che è possibile conservare identità e radici culturali e religiose, pur aprendole alle novità e alla condivisione, al confronto e alla comunione”. Così mons. Camillo Cibotti commenta la sua nomina a vescovo di Trivento da oggi unita “in persona episcopi” alla Chiesa di Isernia-Venafro. In un messaggio inviato alla comunità diocesana di cui è stato chiamato da Papa Francesco a diventare pastore, il presule rivolge un “affettuoso saluto ed abbraccio” al predecessore, mons. Claudio Palumbo, “profondamente grato al Signore per il bene che ha saputo seminare e far fruttificare in questa comunità”. “Sentimenti di profonda stima e gratitudine – prosegue mons. Cibotti – mi uniscono anche al vescovo emerito di questa diocesi, mons. Domenico Angelo Scotti: se posso già guardarvi e riconoscervi come ‘fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona’ (Fil 4,1) lo devo a lui, che non hai mai smesso di esservi padre nella fede”. “In profonda comunione con loro e con tutti i vescovi che mi hanno preceduto desidero vivere il mio ministero episcopale: non semplicemente in mezzo a voi, ma insieme a voi”, spiega il presule, assicurando che “io sono e sarò al vostro fianco: non come chi intende aprire una strada, ma come chi desidera tracciarla insieme a voi”. “L’intercessione dei santi patroni Nazario, Celso e Vittore ci sia di aiuto e di sostegno”, conclude mons. Cibotti: “La continua invocazione della Beata Vergine Maria Santissima di Canneto ci renda sicuri nel cammino: ‘Non tibi sit grave dicere mater ave’ recita il mio motto e vive già ora il mio cuore, in comunione con voi, perché a lei incessantemente vi affido”.
Fonte: AgensirDiocesi: Bergamo, il 24 marzo una giornata di studio sul Concilio di Nicea
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