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“Vedere, avere compassione, correre incontro, abbracciare: questi saranno i pilastri del nostro cammino, sulle orme dei pastori che mi hanno preceduto in questa cattedra. E quando costruiremo la cattedrale, mattone su mattone, ricorderemo che le pietre più preziose sono le persone, le relazioni, la fiducia reciproca”. Con queste parole il neo arcivescovo di Crotone-Santa Severina, mons. Alberto Torriani, ha concluso la sua prima omelia nella celebrazione di insediamento avvenuta ieri al PalaMilone di Crotone. Nella sua omelia ha tracciato le linee del suo ministero indicando sei verbi: attendere, vedere, compatire, accogliere, rialzare, camminare. Come Chiesa – ha detto – abbiamo tutti “bisogno” di dare uno sguardo alla realtà, “su tutti noi, sulle nostre vite, sulle nostre relazioni. Questo sguardo attento e profondo ci è richiesto oggi più che mai. A voi giovani chiedo di essermi maestri in questo, allenatori di uno sguardo all’altezza della vostra freschezza di vita e il vostro desiderio di futuro. Solo così la Chiesa sarà capace ancora di speranza e di generare profezia. Abbiate, voi giovani – ha continuato – il coraggio di sognare e la pretesa giusta in un futuro che non conosca la parola rassegnazione”. Il presule parlava dal luogo che ha ospitato le 94 bare del naufragio di Steccato di Cutro, avvenuto nel febbraio di due anni fa tra cui anche bambini. Questo luogo – ha detto mons. Torriani – “custodisce dentro di sé memorie ed immagini che nessun vorrebbe rivedere o esperienze che nessun vorrebbe rivivere. Vite spezzate a cui è stato negato il futuro”. Il presule crotonese ha invitato a “continuare insieme a costruire una Chiesa capace di compassione cioè capace di stare accanto, di portare i pesi insieme di chi non ce la fa da solo, di chi è più fragile o ha dimenticato l’aggettivo umano nella sua esistenza”. In questo modo “genereremo compagnie intelligenti e creative che saranno il ritmo del nostro vivere”. E poi una chiesa che accoglie, “capace di aprire le porte, di far sentire ogni persona attesa, amata, voluta bene, al posto giusto senza bisogno di credenziali da esibire o giudizi da conquistare”. “Continuiamo – ha aggiunto – a costruire insieme una Chiesa che abbraccia, che accoglie, che crea spazi di comunione autentica, innanzitutto nel clero e poi anche nei laici”. E poi un riferimento alla Cattedrale di Crotone chiusa per lavori di restauro: “Porto con me un mattone di questo anno giubilare 2025. Lo metteremo tra le pietre della nostra chiesa. Sarà il segno semplice ed eloquente: il nostro compito non è solo custodire il passato, ma costruire insieme il futuro”. E ancora l’auspicio a camminare insieme: “Serve sintonia, rispetto, bellezza condivisa, passione per il bene comune ed educazione alla legalità. La priorità sarà costruire relazioni fraterne e vere”.
Fonte: AgensirSettimana Santa e Pasqua: su Tv2000 celebrazioni, film e documentari
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