Avvenire di Calabria

Diocesi: mons. Torriani (Crotone-Santa Severina), “riconoscere i nuovi germogli e la novità deve essere accolta per rigenerare il nostro cuore”

di Redazione Web

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“Il Vangelo ci chiama a riconoscere i nuovi germogli e la novità deve essere accolta per rigenerare il nostro cuore. E lo dico qua, in questa Cattedrale, perché tutta la storia e le pietre che la reggono sono voci che parlano”. Lo ha detto ieri pomeriggio l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina, mons. Alberto Torriani, nella sua prima omelia nella concattedrale di Santa Severina che ha accolto il nuovo arcivescovo con una solenne cerimonia di insediamento che ha segnato l’inizio di un nuovo cammino per la diocesi calabrese. Un pomeriggio in cui tutta la comunità santaseverinese ha dato benvenuto al nuovo pastore. Ad accogliere sul sagrato della cattedrale mons. Torriani i bambini di Santa Severina con tanti palloncini colorati. Alla celebrazione liturgica sacerdoti della diocesi e autorità civili e militari. Presenti anche numerosi sindaci del marchesato. Mons. Torriani ha fatto riferimento al Battesimo: “Proprio in questo Battistero la vita continua a rinascere e ciò che si affaccia alla vita genera impegno serio e libero, speranza ogni giorno sempre. E il mio impegno, anche grazie all’intercessione della nostra Santa Patrona Santa Anastasia, sarà quello di lasciarmi interpellare dalla Parola. Anastasis significa rinascita, ci ricorda la nuova vita”. Al termine della celebrazione eucaristica è stato letto il verbale della prima visita nella concattedrale di Santa Anastasia, firmato da mons. Torriani, dal parroco di Santa Severina, don Gino Gulizia, da don Pasquale Bonofiglio, dal sindaco di Santa Severina, Salvatore Giordano, e dal proto notaio di curia. A conclusione il presule ha rivolto un “sentito” grazie a tutti: autorità, volontari, liturgisti, sacerdoti, religiosi e il coro della Concattedrale che ha animato la liturgia. Un momento di “forte comunione e riconoscenza, di impegno e responsabilità questa terra è capace di novità”, spiega la diocesi. “In questa Domus noi celebriamo e ringraziamo Dio, oggi lo facciamo per Lei che è chiamato a guidarci ed a confermarci nella fede. Quella fede che ci rende fratelli e sorelli di quell’unico Dio che ha dato la vita per ciascuno di noi”, ha detto nel suo saluto don Gulizia: “Santa Severina è un luogo in cui si respira la storia di un popolo in cammino, che custodisce con fierezza i fasti della sua storia e racconta attraverso le parole dei suoi nonni lo splendore di un luogo che ancora ha molto da raccontare. Noi cerchiamo quelle risposte a quelle domande che la fede ci pone, perché insieme a Lei vogliamo incontrare il Signore faccia a faccia. Siamo certi che tutto ciò avverrà”. Al termine la comunità di Santa Severina ha voluto omaggiare il nuovo arcivescovo con delle opere d’arti sacre realizzate dal maestro orafo Michele Affidato, la croce pettorale e l’anello, entrambi impreziositi dalla raffigurazione di Santa Anastasia, patrona di Santa Severina.

Fonte: Agensir

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