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“Il mio viaggio in Perù è motivato principalmente dalla possibilità di visitare il nostro presbitero don Luciano Ibba, sacerdote fidei donum in Perù da 25 anni. A don Luciano ho sempre detto che sarebbe stata importante una visita per comprendere da vicino la sua attività pastorale, l’impegno per i bambini e gli adolescenti senza famiglia e il suo servizio alla diocesi di Sicuani. Si è presentata adesso l’occasione, dato che nei prossimi anni la visita pastorale all’arcidiocesi di Oristano non me lo avrebbe permesso”. Così l’arcivescovo di Oristano, mons. Renato Carboni, ha motivato in un’intervista al settimanale “L’Arborense” la visita che con una delegazione della Chiesa diocesana – composta anche da don Maurizio Spanu, direttore della Caritas diocesana e cappellano del carcere di Massama, e dal seminarista Matteo Lutzu – farà in Perù dove sarà ospite della diocesi di Sicuani nella quale, da 25 anni, opera don Luciano Ibba, sacerdote originario di Villanovafranca. Per il preusle è un ritorno in America Latina a distanza di dieci anni dal suo ritorno da Cuba: “È un viaggio della memoria, che mi fa ripensare ai 12 anni spesi nell’Isola dei Caraibi ma anche alle visite e agli incontri di formazione avuti con i frati in molte nazioni del continente latino-americano, dall’Argentina, alla Bolivia, alla Colombia, al Brasile… In questi anni non ho mai smesso di esercitarmi con lo spagnolo e so che don Luciano ha preparato un programma della visita che vede diversi incontri, a iniziare da quello con il nuovo vescovo di Sicuani, mons. Cesar Augusto Huerta Ramirez, con il quale potrò condividere qualcosa del nostro comune servizio episcopale, e le varie comunità del luogo”. Un viaggio, quello della delegazione, che può considerarsi la prima delle visite pastorali annunciate per le comunità arborensi in questo prossimo triennio. “Possiamo considerarlo in quella prospettiva”, ha rivelato mons. Carboni, “dato che il vescovo nella visita pastorale incontra prima di tutto i suoi sacerdoti e le loro realtà pastorali. Don Luciano, benché al servizio della Chiesa di Sicuani è incardinato nella nostra arcidiocesi e mantiene il contatto con la Sardegna e con tanti nostri presbiteri, oltre a inviarci informazioni sulle sue attività pastorali. La nostra Chiesa non manca di sostenere, anche con offerte in denaro, alcuni progetti, specialmente quello di attenzione ai ragazzi soli denominato ‘La Posada de Belèn’”.
Fonte: Agensir