
Aiart: Baggio riconfermato presidente, “rafforzare la cittadinanza mediale”
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Il 429° anniversario del primo miracolo della Beata Vergine della Ghiara sarà ricordato – come da tradizione – martedì 29 aprile nel Tempio mariano; alle 18.30 l’arcivescovo di Reggio Emilia-Guastalla, mons. Giacomo Morandi, presiederà la solenne concelebrazione eucaristica, come si legge sul settimanale diocesano “La Libertà”.
Nella terza parte del suo volume “Relatione intorno l’origine, solennità e traslazione e miracoli della Madonna di Reggio”, stampato nel 1619, l’autore, Alfonso Isachi, si diffonde sul miracolo di Marchino nella sezione intitolata “Bene omnia fecit, surdos fecit audire et mutos loqui”. Si legge: “Marchino da Castelnuovo di Sopra, nato sordo, muto et senza lingua stando li 29 aprile in oratione dinanza a questa Imagine, quivi nella sua mente chiedeva gratia a Maria della liberazione di sì notabile infermità, quand’ecco, che prima sentisse scorrere per la vita un grandissimo caldo con sudore; et poscia presentate l’orationi del suo cuore dalla Vergine al piissimo Iddio, ecco che in un subito, con eterna maraviglia del mondo, e consolazione del cristianesimo tutto, li viene fatta gratia dell’udito, concessa la loquella et donata la lingua, et tutto ciò a tutti con istupor universale fu manifesto co’ palesemente prorrompere in queste santissime parole: Giesù Maria, et da indi in poi ha sempre parlato, et con infinito stupor dell’universo continuamente ode, parla et intende dando il proprio nome a tutte le cose sensibili”.
L’unico dato certo su Marchino è il giorno della morte: 1° agosto 1630 a Piacenza, quando imperversava la peste; lo documenta il Necrologio dei Cappuccini della provincia di Bologna “Il giorno 1 agosto sono morti. 1630. Piacenza F. Gianmaria da Castelnuovomonti, ma detto da Reggio, laico soprannominato il Mutino, perché nel secolo prima era muto ed ebbe il dono della Favella dalla B.V. della Ghiara”. E lo definisce “di semplicità evangelica”.
Posto di rilievo ebbe Marchino nella cerimonia della traslazione della miracolosa Immagine nel Tempio il 12 maggio 1619.
Il 6 giugno 1597 veniva posta la prima pietra della chiesa; nei dodici sfondati delle volte dei quattro bracci del Tempio sono rappresentate altrettante figure femminili – da Eva ad Ester a Giuditta – che hanno anticipato la figura di Maria. Lo studioso reggiano d Luigi Bocconi definì all’inizio del secolo sorso la Ghiara “La chiesa delle donne”. Il ciclo di affreschi che decora la Basilica costituisce una splendida e formidabile galleria della pittura emiliana del seco XVII.
Il 6 giugno 1988 la basilica fu visitata da Giovanni Paolo II.
La Festa del primo miracolo sarà preceduta stasera, alle ore 21, sempre in Ghiara da una veglia mariana.
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