Avvenire di Calabria

Diocesi: Roma, il 29 marzo un incontro su “il lavoro dello spirito e la responsabilità del pensiero cattolico”

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


“In un periodo storico complesso come quello attuale, segnato da individualismo, competizione e frustrazione, la Chiesa sente forte la necessità di interrogarsi sul proprio ruolo e sulla propria capacità di offrire un contributo significativo per la costruzione di una società più giusta e fraterna”. Da qui parte la ricerca condotta dal Censis su “Il lavoro dello spirito e la responsabilità del pensiero cattolico”, che sarà presentata sabato 29 marzo durante l’incontro “La responsabilità della speranza e il lavoro dello spirito”, dalle 9.30 alle 12.30 nella basilica di San Giovanni in Laterano (ingresso lato obelisco). Ad aprire i lavori saranno i saluti e l’introduzione del cardinale vicario Baldo Reina; seguirà la presentazione della ricerca Censis. Quindi ne discuteranno don Fabio Rosini, biblista e docente di comunicazione e trasmissione della fede alla Pontificia Università della Santa Croce; Massimo Cacciari, filosofo e saggista; Giuseppe De Rita, sociologo e tra i fondatori del Censis; padre Antonio Spadaro, gesuita, giornalista e teologo, sottosegretario del Dicastero per la cultura e l’educazione. A moderare il dibattito sarà lo storico Andrea Riccardi. L’appuntamento è promosso dalla diocesi di Roma in collaborazione con il Censis e l’associazione Essere Qui. “Da tempo ci stiamo interrogando sui cattolici che non frequentano le nostre parrocchie”, osserva il card. Reina: “Una recente ricerca statistica del Censis sostiene che gli italiani che si definiscono cattolici sono il 71%. Di questa percentuale, il 15% si dichiara praticante. È probabile che la percentuale di coloro che partecipano alle nostre liturgie sia effettivamente ancor più bassa, ma la maggioranza di questo 71% afferma di vivere la sua fede interiormente, di ritenere importante la vita spirituale, di credere a una vita dopo la morte. Esiste, insomma, una cosiddetta zona grigia fatta di volti, storie, ragazzi, padri e madri di famiglia, persone malate. Ci sta a cuore prenderci cura dei cristiani che non frequentano le nostre parrocchie, come Papa Francesco ci ha chiesto sin dalla sua prima esortazione apostolica Evangelii gaudium”.

Fonte: Agensir

Articoli Correlati

Tags: