Diocesi: Monreale, dal 6 dicembre, a Terrasini, la XIII edizione della mostra dei presepi
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Grande afflusso di pubblico lunedì sera alla fortezza del Priamar di Savona per lo spettacolo teatrale “Non debemus, non volumus, non possumus” di Teatro Madness, promosso dalla diocesi di Savona-Noli con il patrocinio del Comune e in beneficienza per l’Emporio della solidarietà della Caritas. L’evento, viene ricordato in una nota diffusa oggi, è stato organizzato dal tavolo di lavoro per il bicentenario della morte di Papa Pio VII e sostenuto dalla Direzione dell’Ufficio per i Beni culturali ecclesiastici, dagli Uffici per la Pastorale del tempo libero e del turismo e per la Pastorale scolastica, dalla Direzione del Complesso museale della cattedrale e dalle Confraternite cittadine.
“Alla presenza dell’assessore comunale alla Cultura, Nicoletta Negro, il piazzale del Maschio – si legge nella nota – era gremito di spettatori, nonostante la serata infrasettimanale e un’imprevista allerta meteo. La sapiente regia di Daniela Balestra, con il suo giovane staff, è stata capace di coordinare un’ottantina di attori fra i teatranti e le numerose comparse popolari, contenute nel numero per motivi tecnici. L’opera è stata introdotta dalla stessa regista e da Ugo Folco, accennando al quadro di quella Savona dei primi anni dell’Ottocento, capitale dello strategico Dipartimento di Montenotte e scelta all’epoca dal governo napoleonico come sede di una prigionia livida e malcelata del pontefice”. “Lo spettacolo – viene sottolineato – ha accompagnato via via le centinaia di spettatori a conoscere, con freschezza e determinazione, alcuni aspetti storici e popolari della città fino all’arrivo del papa. Le sorprese scenografiche, emozionanti pur nella rigorosa sostenibilità, sono state sempre incisive nella sottolineatura delle gravi vicende subite da un Pio VII profondamente isolato ma forte nella sua fede. I quadri artistici di energia creati sono stati una grande bellezza di coordinazione e condivisione delle realtà artistiche del territorio, tra le attività popolari, le feste, i balletti, i canti sia solisti sia corali. L’entrata in scena delle confraternite ha completato e reso potente il quadro religioso della Savona di allora”.
I ringraziamenti degli organizzatori sono andati a tutti quanti “hanno reso possibile la conoscenza dei fatti storici e la loro risonanza europea, ancora oggi poco nota ai cittadini, spesso fermi sul concetto di Savona ‘città dei Papi’ soltanto per via dei Della Rovere. La direzione formativa delle celebrazioni in corso – conclude la nota – risulta per la diocesi un’importante finalità già dall’avvio del 18 marzo e fino a maggio 2024, quando si concluderanno le altre proposte religiose e artistico culturali previste per la città”.
Fonte: Agensir
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