
Leone XIV: Albano, alle 9.30 presiede la messa giubilare nella cattedrale di San Pancrazio
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“Grande gioia” e “sollievo” per la restituzione di un prezioso dipinto del XVII secolo, trafugato nel 2004 dalla Chiesa Virgo Potens (Madonna della Potenza) a Sulmona viene espresso oggi dalla diocesi di Sulmona-Valva. L’opera, una tela raffigurante originariamente Sant’Agnese (olio su tela, 103×77), è tornata al suo “legittimo proprietario” nelle settimane scorse. Il dipinto, che ritrae una “santa giovanetta, vestita di un abito verde e di un manto rosso, accarezzando affettuosamente un agnello, mentre sulla mano destra reca la palma del martirio”, era stato alterato con una ridipintura superficiale volta a mascherarne l’identità originale, spiega oggi la diocesi. In particolare, la figura dell’agnello, elemento iconografico distintivo di Sant’Agnese, era stata “occultata per trasformare l’opera in una generica Sibilla, nel chiaro intento di eludere i controlli e facilitarne l’immissione nel mercato antiquariale illecito”. Il recupero di questo bene culturale è stato reso possibile grazie all’ efficacia e alla meticolosa attività investigativa dei Carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale (Tpc) di Napoli. La loro “incessante opera di monitoraggio e la professionalità dimostrata nel tracciare e recuperare l’opera meritano il più vivo ringraziamento”. Alla cerimonia di riconsegna hanno partecipato Pietro Conforti, direttore dell’Ufficio per i Beni culturali, l’arte sacra e la nuova edilizia di culto della diocesi di Sulmona-Valva, e Tancredi Farina, funzionario storico dell’arte della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di L’Aquila e Teramo. Questa restituzione è “l’ennesima riprova dell’eccellente e proficua collaborazione tra le istituzioni civili, ecclesiastiche e le forze dell’ordine nella tutela e salvaguardia del nostro inestimabile patrimonio storico-artistico”. “Accogliamo con immensa gioia e profonda gratitudine il ritorno di questo prezioso dipinto alla nostra Diocesi e alla sua comunità”, ha affermato mons. Michele Fusco, vescovo di Sulmona-Valva: l’opera d’arte sacra non è solo un bene materiale, ma un veicolo di fede e un segno tangibile della nostra storia e della nostra identità cristiana. La restituzione di Sant’Agnese, deturpata ma ora recuperata grazie al meticoloso lavoro dei Carabinieri del Nucleo Tpc e della Soprintendenza, è un segno di speranza. Ci ricorda – aggiunge il presule – che la bellezza, anche quando ferita, può essere riscoperta e restituita al suo splendore originale, a beneficio di tutti”.
Fonte: AgensirLeone XIV: Albano, alle 9.30 presiede la messa giubilare nella cattedrale di San Pancrazio
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