Avvenire di Calabria

Disarmo: Report su armi esplosive, +64% usate per attaccare strutture sanitarie. “Due terzi delle vittime civili a Gaza nel 2024”

di Redazione Web

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Nel 2024 quasi due terzi delle vittime civili nel mondo causate da armi esplosive si sono registrate in Palestina, secondo l’ultimo “Explosive Weapons Monitor” promosso dall’International Network on Explosive Weapons, di cui fa parte anche la Rete italiana pace e disarmo. Il nuovo Rapporto denuncia livelli allarmanti di danni a civili e infrastrutture nei contesti urbani di conflitto, in particolare a Gaza, dove si è assistito a un uso intensivo e prolungato di bombe e missili su aree densamente popolate.
Secondo i dati del rapporto, l’uso indiscriminato di armi esplosive ha effetti ben oltre l’impatto diretto: scuole, ospedali, reti elettriche, acquedotti e vie di comunicazione vengono sistematicamente colpiti, compromettendo ogni forma di vita civile. Francesco Vignarca, coordinatore delle campagne di Rete Pace Disarmo, sottolinea che “i bombardamenti distruggono non solo vite, ma anche la possibilità di sopravvivere: accesso a cibo, acqua, istruzione e cure mediche viene gravemente compromesso”. Il Rapporto sottolinea inoltre che gli attacchi con armi esplosive alle infrastrutture civili e ai servizi essenziali sono aumentati notevolmente: nel 2024 l’uso di armi esplosive negli attacchi a strutture sanitarie è aumentato del 64% rispetto al 2023, con distruzioni di ospedali e ambulanze e uccisioni di operatori sanitari. Data l’entità dei danni ai civili nel 2024, il Rapporto dimostra che è di fondamentale importanza che gli Stati riducano i danni ai civili e alle infrastrutture da cui dipendono. A tal fine, gli Stati dovrebbero approvare e attuare la Dichiarazione politica del 2022 sul rafforzamento della protezione dei civili dalle conseguenze umanitarie dell’uso di armi esplosive nelle aree popolate. Questo accordo internazionale per proteggere i civili dagli effetti devastanti delle armi esplosive nelle aree urbane è stato finora approvato da 87 Paesi. “Gli Stati devono rifiutarsi di normalizzare il devastante tributo delle armi esplosive sui civili. Firmando la dichiarazione politica, gli Stati inviano un chiaro messaggio: i danni ai civili e la distruzione delle infrastrutture di cui hanno bisogno per sopravvivere non saranno tollerati”, ha dichiarato Alma Taslidzan, responsabile per il disarmo e la protezione dei civili di Humanity & Inclusion.

Fonte: Agensir

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