Avvenire di Calabria

Diventare madre, il coraggio silenzioso dell’amore che genera

Nel mese dedicato a Maria, un viaggio nella maternità tra fede, trasformazione e sfide contemporanee: riflessioni su un amore che educa, cura e si rinnova grazie ad alcuni testimoni

di Serena Sammarco

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Diventare madre è un cammino di trasformazione continua che coinvolge mente, corpo e spirito, sull’esempio di Maria

Come ogni anno, la seconda domenica del mese di maggio si festeggia la Festa della Mamma. Non a caso, maggio è il mese dedicato alla Madonna. Se, infatti, vogliamo celebrare questa festa, non possiamo non ricordare la madre per eccellenza. Maria è stata colei che, con il pensiero ma anche con i fatti, si è occupata di Gesù bambino, modificando continuamente il proprio modo di pensare e lasciandosi trasformare da Dio. Questo articolo vuole essere uno spunto di riflessione sulla bellezza e sul valore dell’amore materno, un amore che si riflette nella vita di ciascuno e che ispira a prendersi cura degli altri.



Già durante la gravidanza, la donna inizia una trasformazione che la porta lentamente a dei cambiamenti; ma, dopo il parto, come genitrice di una nuova creatura, avviene un cambiamento di prospettiva perché assume una nuova identità: quella di madre. Da quel momento, per il piccolo, la mamma è il tutto, è colei alla quale manifesta una fiducia smisurata. Da quel momento, la mamma porterà dentro di sé quella capacità d’amare che sarà, per il piccolo, fonte di sicurezza e di autonomia future. Le tantissime occasioni di annullamento di sé per amare quella nuova creatura costituiranno un cammino di scoperta, di riflessione, di maturazione, simili a quello di Maria. Per le generazioni passate, l’essere madre era un passaggio quasi obbligato: spesso era visto come l’unico scopo nella vita di una donna.

Una società che cambia

Oggi la società è fortemente cambiata e le madri spesso combinano il ruolo genitoriale con la carriera, la vita sociale e la realizzazione personale. Le politiche sociali spesso non offrono alle madri il supporto necessario per conciliare vita privata e lavoro. Congedi parentali insufficienti, mancanza di servizi per l’infanzia accessibili e flessibilità lavorativa limitata costringono molte donne a sacrificare tempo prezioso per sé stesse o per i figli. Questo crea un carico mentale e fisico che ostacola una maternità serena e consapevole. Tuttavia, sebbene essere madre oggi significhi muoversi in uno spazio più complesso, il cambiamento ha portato con sé nuove libertà ma anche nuove sfide. Sono madre di quattro figli dai tre agli undici anni e, per quanto non sia una cosa facile, ritengo che essere madri sia un dono di Dio, l’esperienza più bella che possa capitare nella vita di una donna. Oltre ad essere moglie e madre, ho trovato nel movimento dei Focolari di Chiara Lubich la mia strada di Luce verso Dio.

La figura di Chiara Lubich

Nel frastuono della nostra società, Chiara Lubich, attraverso l’ideale dell’unità, mi accompagna in un cammino di fede mariano che ci invita ad essere altre piccole Maria. Chiara Lubich ha visto nella figura della madre un modello di amore e di attenzione verso gli altri, una figura che rappresenta la crescita e l’educazione. La mamma è colei che si avvicina al figlio e lo ama fino in fondo, cercando di costruire un approccio educativo basato sull’empatia, sull’ascolto, sul dialogo e sul rispetto delle emozioni dei figli.


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In un tempo in cui tutto corre veloce e i legami rischiano di sfilacciarsi, la maternità ci rimanda all’essenziale: all’amore gratuito, alla dedizione silenziosa e alla forza che nasce dall’unione con Dio. Celebrare la Festa della Mamma significa allora riconoscere il valore di ogni donna che ogni giorno si dona, spesso in silenzio, con una tenacia che non fa rumore. L’invito per questo giorno è quello di custodire e onorare, con gesti concreti e quotidiani, quell’amore che, come ci insegna Maria, sa farsi dono totale di sé.

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