Avvenire di Calabria

Energia e Africa: Movimento Laudato si’, nel decennale dell’enciclica ieri a Roma evento su sviluppo integrale e bene comune attraverso la figura di Enrico Mattei

di Redazione Web

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Ieri pomeriggio Palazzo Borromeo, sede dell’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, ha ospitato l’evento “Dall’energia al cuore di Enrico Mattei: una nuova energia per l’autosviluppo dell’Africa”, promosso dal Movimento Laudato si’ in occasione dell’80° anniversario dell’insediamento di Enrico Mattei come commissario straordinario dell’Agip, del 10° anniversario dell’enciclica Laudato si’ e nell’anno giubilare.
Dopo i saluti istituzionali dell’ambasciatore Francesco Di Nitto, il seminario – organizzato per attualizzare il pensiero e l’azione di Enrico Mattei, con particolare attenzione allo sviluppo integrale e sostenibile dell’Africa, alla transizione energetica, al contributo della cooperazione cattolica e all’appello alla conversione ecologica riaffermato da Papa Francesco nella Laudate Deum – è stato introdotto da Cecilia Dall’Oglio, Global Movement Advisor and Italian Programs Manager del Movimento Laudato si’. Sono poi intervenuti Tiziano Torresi (Università Pegaso), Matteo Leonardi (Ecco Climate) e il card. Fabio Baggio (sotto-segretario Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale). Alla successiva tavola rotonda sui “Segni di speranza” hanno portato la propria esperienza Andrea Atzori (Medici con l’Africa Cuamm), Maria Laura Conte (Avsi), Michela Vallarino (Vis), Carmelo Troccoli (Coldiretti), Stefano Orlando (Comunità di Sant’Egidio) e Ivana Borsotto (Focsiv). Le conclusioni sono state tracciate da Enrico Giovannini (Asvis).

In un contributo pubblicato oggi su “Avvenire”, Torresi ripropone e sintetizza quanto emerso nel corso dell’evento. Parlando di Mattei, sottolinea che “il suo pensiero torna con forza sorprendente nell’agenda del nostro presente”. Nella convinzione che “l’energia non è solo una materia prima, ma una leva di sovranità”, il presidente dell’Agip “propone una ‘via nazionale’ al benessere, fondata su competenze pubbliche, giustizia sociale e cooperazione internazionale”. “La sua ‘formula’ – prosegue Torresi – rompe con la logica predatoria delle grandi compagnie occidentali, anteponendo giustizia sociale, dignità nazionale e responsabilità condivisa al mero profitto”. “Fu un visionario che, ben prima della odierna transizione ecologica, aveva compreso che la sostenibilità si fonda su equità e solidarietà tra i popoli”, osserva il docente, sottolineando che “oggi, tra crisi energetiche, tensioni globali e sfide climatiche, la lezione di Mattei torna urgente. La sua eredità non è solo storica: è un metodo per chi crede che la politica economica debba tornare a servire il bene comune. E per chi non ha paura – come lui disse ai suoi interlocutori africani – di sfidare la rassegnazione e costruire, insieme, un futuro diverso”. “La transizione energetica, oggi, è la questione delle questioni: riguarda il clima, l’equità, la sicurezza, le alleanze, le tecnologie, i modelli di vita. Non è un semplice cambio di fonti, ma un cambio di paradigma”, aggiunge il docente. “La speranza è che lo stesso spirito innovativo, la stessa ostinazione etica e politica che guidarono Mattei possano rigenerarsi per affrontare la complessa uscita dalle fonti fossili e garantire all’Italia, all’Europa e ai suoi partner un ruolo da protagonisti nella transizione”, che, secondo Torresi, “è anche una nuova resistenza: contro l’ingiustizia ambientale, l’asimmetria energetica, l’inerzia delle élite. E Mattei ci ha già insegnato che per resistere davvero serve visione, coraggio e un’idea alta della funzione pubblica”.

Fonte: Agensir

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