Avvenire di Calabria

Lettera aperta della guida pastorale della chiesa italo-albanese di Calabria

Eparchia di Lungro, Oliverio: «Sperimentare la comunione»

Redazione Web

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Pubblichiamo la lettera dell'Eparca di Lungro in occasione dell'assemblea diocesana [SCOPRI QUI I DETTAGLI]:

 
 
Siamo ormai alle porte del centenario della nostra Eparchia e questa nostra XXXI Assemblea diocesana vuole appunto offrire le chiavi di lettura del grande dono di Dio fatto a noi arbёreshё, in primo luogo, e tramite noi alla Chiesa universale. I carissimi e dotti relatori ci aiuteranno a percorrere qualche significativa fase della nostra storia. Avremo modo di constatare la fedeltà dei nostri antenati alla Sede Apostolica e alla Tradizione Costantinopolitana e il lavoro preparatorio del benevolo e lungimirante provvedimento di Papa Benedetto XV di istituzione della nostra Eparchia il 13 febbraio del 1919. All’epoca della istituzione, nei Paesi arbёreshё, forse c’era ben poco del patrimonio ecclesiale bizantino portato dall’Albania e dall’Epiro. Ma il nostro Dio aveva un sogno per i discendenti di quei derelitti, che avevano dolorosamente dovuto abbandonare la Madre Patria per poter rimanere in vita, liberi e cristiani. E i sogni di Dio si realizzano, a beneficio degli uomini e a illuminazione della storia. E noi, appunto, ne siamo una realtà documentata e storica Di questo bel cammino della nostra Eparchia, realizzativo del sogno di Dio, Vi offrò un tracciato nella Lettera Pastorale, che costituirà la base di riflessione della nostra Chiesa per il prossimo anno Nel corso dell’Assemblea ci verrà data una chiave di lettura di questa nostra storica presenza orientale nel cuore della Chiesa Italiana, che si offre come palestra di sperimentazione di comunione ecclesiale, per affrettare i passi di riavvicinamento tra i fratelli cristiani di Oriente e di Occidente, al fine di giungere a dare compimento alla volontà del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, incisa nello stemma della nostra Eparchia: “ΙΝΑ ΩΣΙΝ ΕΝ” “QË TË JENË NJË” “UT UNUM SINT”. Su queste solide basi, la nostra Chiesa vive la meravigliosa liturgia quotidiana, glorificando Dio per le grandi opere e i benefici che ha compiuto nella sua storia. E si protende al futuro, sostenendo la crescita dei battezzati e introducendo i medesimi alla contemplazione del mistero della misericordia di Dio, che si irradia, nella storia e nello spazio, tramite l’attività di chi è stato ammesso nella vigna, in qualità di figlio, ed opera per l’edificazione del Regno del Padre, che vuole il bene di tutti i suoi figli e il benessere di tutto l’universo. Vi invito, quindi, a partecipare ai lavori e aspetto di incontrarvi. Nell’attesa Vi saluto affettuosamente e invoco alla Santissima Trinità ogni beneficio spirituale e materiale per ciascuno di Voi e, insieme a Voi, glorifico la Divina Provvidenza per la misericordia con la quale ha sempre guardato alla nostra Chiesa e al nostro popolo.

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