
Papa Francesco: il rito del velo bianco sul volto
Papa Francesco: il rito del velo bianco sul volto
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Venerdì 11 aprile, a partire dalle ore 16.30, presso la Casa del Volto Santo in via Ponti Rossi 54 (Napoli), prenderà il via il ciclo di incontri di formazione “Cibo, relazioni e informazione nell’era digitale. Un itinerario tra fedi e culture del Mediterraneo”, ideato dall’Istituto superiore di scienze religiose (Issr) Donnaregina di Napoli in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti della Campania.
Intellettuali, giornalisti e teologi di diverse fedi e confessioni si confronteranno allo scopo di contrastare la banalizzazione e la cattiva informazione dilaganti in materia e porre in evidenza l’importanza di percorsi educativi in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030.
Il ciclo si articolerà in 4 incontri, ufficialmente riconosciuti dall’Ordine dei giornalisti come eventi di formazione e aggiornamento professionale. Il primo incontro di venerdì prossimo dedicato al tema “Cibo, media e norme alimentari nel contesto del Mediterraneo. Un approccio interculturale”, vedrà i saluti istituzionali di Dario Sessa (direttore dell’Issr Donnaregina) e don Pasquale Incoronato (vice-direttore dell’Issr Donnaregina) e gli interventi di mons. Gaetano Castello (vescovo ausiliare di Napoli e delegato per il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale campana), dell’imam Abdallah Massimo Cozzolino (segretario generale della Confederazione islamica italiana), di Ottavio Lucarelli (presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania), Mimmo Falco (vice-presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania) e Raimonda Rossi (docente-archeologa). L’incontro sarà moderato da Michele Giustiniano (docente dell’Issr Donnaregina e giornalista), ideatore del corso.
“Tv, giornali, radio e social media – ha sottolineato il direttore Sessa – sono da tempo invasi da contenuti e immagini che hanno a che fare con il cibo. Ricette, recensioni, diete e degustazioni dominano letteralmente tutti i mezzi di comunicazione. Ma quanta attenzione viene davvero riservata al valore più profondo del cibo? I significati antropologici, sociali e perfino teologici, che rappresentano le vere radici della cultura enogastronomica di ogni popolo, sono spesso trascurati se non del tutto ignorati. Con questo ciclo di incontri, vogliamo invece metterli al centro dell’attenzione con un approccio interculturale, ecumenico ed interreligioso”.
“Il cibo – ha commentato don Incoronato – crea cultura ed è segno di un’umanità che si prende cura dell’altro nel preparare il pasto, nel ritrovarsi a condividere la mensa. Educare al buon cibo significa non solo educare al gusto autentico delle cose, ma anche e soprattutto allo stare insieme. Ritrovarsi seduti alla stessa mensa abbassa le difese dei pregiudizi, ci mette alla pari l’uno con l’altro e trasmette una memoria che diventa scambio, cultura e sostegno reciproco”.
Il ciclo di incontri è aperto a tutti e gratuito, fino ad esaurimento dei posti disponibili, ma si rivolge in particolare ai giornalisti, ai docenti di ogni ordine e grado della scuola italiana, ai mediatori culturali, agli assistenti sociali, ai parroci, ai loro vicari e ai loro collaboratori, ai diaconi, agli operatori pastorali, agli studenti universitari. I giornalisti che desiderano ottenere il riconoscimento dei crediti formativi sono invitati a prenotarsi sull’apposita piattaforma www.formazionegiornalisti.it.
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