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Le possibili coalizioni di governo sono al centro dell’attenzione politica – e dei media – ora che i risultati delle elezioni tedesche sono definitivi. L’unione Cdu-Csu è risultata vincitrice della tornata: adesso si guarda avanti per raggiungere in Parlamento una maggioranza di 316 seggi che nessun partito ha da solo. Se Cdu-Csu si coalizzassero con Spd arriverebbero a 328 seggi; se riuscissero a coinvolgere i Verdi il governo sarebbe blindato con 413 deputati (occorrerebbe poi verificare la tenuta della coalizione). Zeit Online, che ospita commentatori ed esperti, apre oggi pomeriggio con il politologo Herfried Münkler, secondo cui il futuro cancelliere Merz farebbe meno fatica a costituire una compagine governativa se l’Spd non avesse perso così tanto. Quel che è certo è che “questo governo non può permettersi errori”, in considerazione di quasi il 21% di consensi a cui l’Afd è arrivato, vincendo in 47 su 50 circoscrizioni dei Länder della Germania orientale. Avrà 153 seggi nel Bundestag. Secondo il Frankfurter Allgemeine, che ospita in prima pagina una foto di Merz esultante, si tratta di una “vittoria elettorale con colpo di avvertimento”: “L’Unione ha vinto le elezioni perché i tedeschi vogliono un cambio di rotta. Dovrà essere così, altrimenti l’AfD continuerà a crescere”. Per il quotidiano cattolico Die Tagespost “l’Unione ha vinto le elezioni, ma il vero lavoro è appena iniziato. Friedrich Merz deve trovare il giusto mix tra abilità politica e chiarezza nella negoziazione” per formare “una coalizione solida e performante”. Secondo l’analisi di Der Spiegel “senza gli anziani la Germania non avrebbe un centro democratico”. Quel che si intravede, per il Suddeutsche Zeitung, è che “Merz potrebbe dipendere dalla sinistra o dall’AfD”, perché “insieme, i due partiti rappresentano più di un terzo dei parlamentari e possono quindi bloccare decisioni importanti”, come la riforma del debito e l’aumento della spesa per la difesa.
Fonte: Agensir