
Diocesi: Jesi, il 24 marzo conferenza stampa per il saluto a mons. Rocconi e l’accoglienza di mons. Ricciardi
Diocesi: Jesi, il 24 marzo conferenza stampa per il saluto a mons. Rocconi e l’accoglienza di mons. Ricciardi
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“Stiamo vivendo uno dei momenti più difficili della nostra storia recente. La guerra ha scavato nell’animo sociale un solco di paura, di dolore, di sfiducia che in queste proporzioni non si sono mai viste prima. E tutto questo influisce anche sulla vita della nostra comunità ecclesiale, che è parte integrante della vita del Paese, e vive le stesse istanze di tutti. Certo in Giordania la situazione è più serena, e la stabilità politica è fonte di sicurezza. Tuttavia, il clima di paura del futuro sembra essere arrivato anche qui. La profezia di Isaia, dunque è un forte richiamo al ministero della consolazione, che dovrà diventare anche il tuo”. Con queste parole il patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, si è rivolto a mons. Eyad Twal nel corso della sua ordinazione episcopale celebrata questa mattina nel luogo del Battesimo di Cristo – Al-Maghtas, in Giordania. Il 17 dicembre scorso mons. Twal è stato nominato vescovo ausiliare e vicario patriarcale in Giordania, oggi la sua ordinazione. “In questo contesto di guerra, dove tutto sembra parlare di odio e di morte – ha affermato il patriarca rivolgendosi al neo vescovo – dovrai diventare in prima persona testimone dell’amore di Dio. Testimoniare qui che Dio è carità, è versare olio e balsamo e profumo sulle ferite nei cuori e nelle menti di ogni persona che soffre. Dovrai imparare a chinarti sulle sofferenze umane con quell’amore che s’ispira e trae forza dall’amore di Dio, che è stato riversato su di te e che oggi ti viene confermato. Dovrai imparare a partecipare a tutti quell’abbondanza di carità, di giustizia e di perdono che Dio stesso ha donato a te. Insomma, in queste difficili circostanze, dovrai dare coraggio, fiducia, luce al popolo di Dio che ti è affidato ed essere testimone in prima persona della potenza della nostra speranza, Cristo risorto”. “Ripartire da Cristo”, questo l’invito del porporato a mons. Twal: “In questo contesto di grandi trasformazioni sociali e tecnologiche, di grandi domande sulla vita del mondo, sarai chiamato a dare una risposta e offrire un orientamento. La Giordania non è esente dalle sollecitazioni che la modernità sta sollevando. Anche la Giordania, un Paese ricco di tradizioni, ha bisogno di nuovi strumenti per interpretare il tempo presente. Come aiutare soprattutto i giovani a vivere tutte queste istanze con fiducia, radicati nella fede. Sarai chiamato, infatti, a trovare il modo di comunicare la fede cristiana in un contesto sociale e culturale che cambia velocemente. Nelle università, nei vari centri di studio e di ricerca, nel mondo dei media, ma anche nei nostri movimenti giovanili, nelle nostre varie associazioni ecclesiali è sempre più intensa la domanda su come dire la fede oggi”. Il neo-vescovo celebrerà la sua prima messa pontificale domani 1° marzo presso la Chiesa della Decapitazione di San Giovanni Battista a Madaba.
Fonte: Agensir
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