
Papa Francesco: il rito del velo bianco sul volto
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Il Centro missionario diocesano di Fermo invita tutti a partecipare alla veglia di diocesana preghiera per i missionari martiri che si svolgerà mercoledì 26 marzo, alle ore 21, presso la chiesa di San Pietro a Civitanova Marche e sarà presieduta dall’arcivescovo, mons. Rocco Pennacchio.
“Quest’anno abbiamo scelto di focalizzare la nostra attenzione sulla Regione dei Grandi Laghi in Africa centrale e la veglia sarà un momento di vicinanza, preghiera ed ascolto per le Chiese ed i popoli di questa Regione, che in questo momento stanno vivendo un periodo particolarmente difficile con la recrudescenza della guerra e delle violenze”, spiega la diocesi.
“Quasi ogni mattina vengono trovati cadaveri in alcune delle strade principali di Bukavu”, scrive p. Mario Shamanna, missionario saveriano originario della diocesi di Fermo e attualmente in Congo, nonostante l’età avanzata. “Nelle nostre parrocchie e comunità, gli orari delle messe e delle altre attività sono stati rivisti, per paura che chi deve viaggiare molto presto o a tarda ora finisca nelle mani dei banditi. la gente non sa più come pianificare a lungo termine, ma vive giorno per giorno. ‘A ciascun giorno basta la sua pena’ (Mt 6,34). Che il Signore ci venga in aiuto, perché questo è il momento della prudenza”, aggiunge il missionario.
“Avremo anche modo di ascoltare le testimonianze di sacerdoti del Burundi presenti nella nostra diocesi, storie personali e comunitarie che offriranno un potente spunto per comprendere le difficoltà e la resilienza di chi vive in zone segnate dalla violenza e dalle privazioni. Ma sarà innanzitutto un momento di preghiera, per chiedere al Signore la forza e il sostegno di coloro che continuano a vivere e testimoniare la loro fede nelle circostanze più difficili e per noi l’apertura del nostro cuore agli altri nelle difficoltà”, chiarisce la diocesi, spiegando di aver scelto di collegarsi idealmente alla Popolorum Progressio, promulgata in questo stesso giorno 58 anni fa ma che già individuava nelle disuguaglianze e sfruttamento la fonte della violenza ed asseriva che “combattere la miseria e lottare contro l’ingiustizia, è promuovere il progresso umano e spirituale di tutti e dunque bene comune dell’Umanità.” “L’enciclica di San Paolo VI rimane infatti un richiamo, quanto mai attuale, ad essere attivamente costruttori di pace e giustizia per il bene di tutta l’umanità”, conclude la diocesi.
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