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A conclusione della settimana della Giornata mondiale del rifugiato, la Comunità di Sant’Egidio e Genti di Pace promuovono un’iniziativa per “ricordare i tanti, troppi, che sono morti in mare nel tentativo di raggiungere l’Europa in cerca di salvezza”. Domenica 22 giugno alle 18.30 si svolgerà a Milano, insieme a tanti migranti, la veglia ecumenica “Morire di speranza”, per ricordare tutti coloro che hanno perso la vita nei viaggi della speranza verso l’Europa. “Selim, Alireza, Hady, Habte, la piccola Saba …”. Durante la preghiera saranno letti i nomi e le storie di quanti hanno intrapreso questo viaggio e sono morti nel tentativo di raggiungere il nostro continente. “Un’invocazione perché nasca una cultura di accoglienza, cessino le morti nel Mediterraneo e un altro futuro sia possibile”. La preghiera ecumenica “Morire di speranza” si tiene a Milano presso la chiesa di San Bernardino alle Monache (via Lanzone 13, M2 Sant’Ambrogio); sarà presieduta da don Paolo Selmi, presidente della Casa della e Carità e vicedirettore della Caritas Ambrosiana, e partecipano padre Samuel Aregahegn della Chiesa ortodossa etiope, padre Ambrosij Makar della Chiesa ortodossa russa, Pastore Klaus Fuchs della Chiesa evangelica luterana, rev. James Hadley della Chiesa anglicana, pastore Andreas Koehn della Chiesa evangelica valdese, padre Traian Valdman della Chiesa ortodossa romena. Prenderanno parte alla preghiera anche diversi profughi accolti in questi anni a Milano, molti dei quali frequentano le Scuole di lingua e cultura italiana della Comunità di Sant’Egidio e che ricorderanno i loro compagni morti nei viaggi.
Si calcola che siano oltre 70mila le persone morte, senza contare i dispersi, dal 1990 a oggi, nel mare Mediterraneo o nelle altre rotte, via terra, dell’immigrazione verso l’Europa, oltre il 38% sono donne e bambini. Negli ultimi due anni, in particolare, nonostante gli sbarchi siano diminuiti le morti sono percentualmente cresciute in relazione al numero degli arrivi. Una tragedia dai costi umani elevatissimi che deve scuotere la coscienza dell’Europa e spingerla a ripristinare missioni di salvataggio in mare e aprire vie legali e sicure, sul modello dei corridoi umanitari. Saranno presenti alla veglia anche diverse realtà associative che, nel Mediterraneo o a Milano e in Italia, sono impegnate nel salvataggio e nell’accoglienza dei profughi.
Fonte: Agensir