Avvenire di Calabria

Il 2 giugno parla ai giovani, esserci è fare la differenza

Dalla memoria del voto alle sfide della democrazia, ecco come i giovani oggi possono diventare protagonisti attivi del cambiamento culturale

di Anna Briante *

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Voglio partire dalla scena finale di uno dei film più belli di questi ultimi anni, “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi. Una scena che rappresenta un momento di emancipazione collettiva per le donne di una città italiana dell’immediato dopoguerra, ma anche un momento di emancipazione personale della protagonista che, pur desiderando e potendo fuggire dalle difficoltà quotidiane e familiari, sceglie di restare per partecipare al cambiamento sociale attraverso il voto, simbolo di autodeterminazione e speranza per un futuro migliore.



La Festa della Repubblica è una delle ricorrenze civili più importanti del nostro Pese, è la celebrazione di una scelta, collettiva, quella degli italiani che, chiamati a scegliere tra Monarchia e Repubblica, hanno scelto di vivere in una nazione libera e democratica, in cui una Carta costituzionale redatta dopo mesi di lavori e studi, cui hanno partecipato tutte le forze politiche del tempo, ha iniziato a dettare principi, diritti e doveri di uomini e donne consci di aver ottenuto una nuova identità democratica. Ma i diritti, la storia ci insegna, non si conquistano per sempre, vanno “sorvegliati” e mantenuti in nome del bene comune e non del bene di pochi.


PER APPROFONDIRE: 2 giugno, parla Pino Aprile: «L’Italia, una Repubblica fondata su troppi divari»


Ha senso celebrare ancora oggi il 2 giugno? Assolutamente sì. E deve averlo anche per i tanti studenti a cui chiediamo idee e impegno ed ai giovani che si apprestano a votare per la prima volta. È anche con la loro consapevolezza che riusciremo a costruire un’Italia migliore, perché la democrazia si costruisce innanzitutto con la partecipazione, il rispetto reciproco e la passione per le proprie idee. Nei giorni scorsi, nel corso di un confronto dedicato alla Costituzione italiana, gli studenti di un Istituto superiore reggino hanno condiviso con alcuni amministratori della Città il loro timore di sbagliare nelle scelte importanti, come quelle elettorali, che comunque influenzeranno la vita altrui. Hanno raccontato della loro voglia di riportare al voto genitori scoraggiati e disillusi dalla politica, rassegnati all’idea che «tanto non cambia nulla». Ci hanno invitato a non considerarli immaturi e svogliati, ma ad ascoltarli e, soprattutto, considerarli. Nella vita non importa sbagliare, è stata la nostra risposta, l’importante è scegliere sulla base dei propri convincimenti, anche esercitando uno dei diritti più importanti e personali che abbiamo, quello del voto.

Diversamente sarebbe come consegnare le chiavi di casa nostra a chi non ci rappresenta e magari non ne avrà cura.



Il momento storico che stiamo vivendo è tanto delicato da farci temere che gli equilibri mondiali raggiunti possano crollare da un momento all’altro e per questo occorre riconoscersi nei valori di libertà e giustizia che sono alla base della nostra Costituzione e per i quali uomini e donne generosi hanno sacrificato le loro vite pensando a quelle delle generazioni future. Per tutti questi motivi, in sinergia con la Goboservice ed il MaRC, l’Amministrazione comunale ha voluto dedicare alla Festa della Repubblica una composizione grafica che sarà proiettata sulla facciata del Museo Archeologico Nazionale dal 30 maggio al 2 giugno. Ai giovani reggini chiedo di soffermarsi ad osservarla per qualche minuto, affidandosi al potere suggestivo di quell’immagine, dei pensieri e delle emozioni che sarà in grado di evocare e, perché no, delle visioni future che riusciranno a suscitare.

Buona Festa delle Repubblica!

* Assessore Istruzione, Università e Pari opportunità
Comune di Reggio Calabria

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