
Papa Francesco: il rito del velo bianco sul volto
Papa Francesco: il rito del velo bianco sul volto
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“Voi siete custodi e difensori della speranza, ne siete depositari, e quindi aprite alla possibilità di costruire futuro. Qui, oggi, la speranza è avviare processi di rinascita da situazioni di povertà e difficoltà, non è solo attesa del futuro perché accada qualcosa, ma è realizzare la promessa futura di salvezza di Dio, ora, nell’oggi che mi è dato”. Lo ha detto questa mattina, mons. Biagio Colaianni, arcivescovo di Campobasso-Bojano, durante l’omelia per il Giubileo delle Forze Armate, di Polizia e Sicurezza nel santuario di Castelpetroso. La speranza giubilare “non deluda le nostre aspettative di vita nella nostra storia, la gioia non sia solo da attendere – ha affermato il presule – ma va cercata e ritrovata oggi nella vita quotidiana, per essere testimoni della speranza che altri attendono da noi. Oggi attraverso la porta che è Cristo, che mi è compagno di strada ritrovo la speranza, qualunque sia la condizione nella quale mi trovo, perché lui è il Pellegrino che mi viene incontro donandomi la Grazia e lo Spirito Santo che mi permettono di affrontare e superare ogni difficoltà”. La speranza allora – ha detto il presule – diventa concreta per il vostro servizio quotidiano alla tutela, nell’aiuto e attenzione di sicurezza e difesa per tutti i cittadini, che, in voi credono, per poter credere nella possibilità di maggiore pace e serenità sociale”. Voi – ha proseguito mons. Colaianni – siete testimoni dell’amore di Dio e operatori di fraternità come il Signore ci ha mostrato. Lo siete nella vocazione personale a cui siete chiamati, rivestendo ruoli istituzionali e indossando divise, segno del compito che vi è dato e a cui assolvete con la coerenza del dono di voi stessi in ogni situazione. Lo siete in ogni contesto in cui offrite il vostro servizio per umanizzare e rendere migliore il nostro mondo nella promozione e difesa della dignità di ognuno perché ciò permetta e ottenga la pace di tutti. Quando la gente è prostrata e tende a disperarsi, per calamità naturali devastanti, per illegalità e corruzioni varie che subiscono, per fragilità e povertà di ogni tipo, che voi incontrate e da cui sollevate con il vostro aiuto, voi incarnate e siete la speranza di tanti per la vita che può rinascere. Voi date fiducia nel far fronte ad ogni difficoltà, incertezza di futuro, pericolo da evitare o superare con il coraggio e la forza che sapete ispirare e trasmettere”. Il cammino giubilare va “vissuto assieme, come oggi che siamo qui presenti, Chiesa e Stato, nel diverso e vario modo di essere al servizio degli altri con i quali porsi in cammino, da affiancare e sostenere ricordando che il Signore è compagno di noi tutti e questo è il motivo per cui la speranza non può deluderci”, ha spiegato mons. Colaianni sottolineando che “la speranza che desideriamo, è invito a concretizzare nel Giubileo, con fede, l’amore di Dio che ci è donato, per una profonda e sincera conversione del cuore e dello spirito. Abbiamo anche noi bisogno, tutti, me incluso, di perdono, misericordia e aiuto di fronte alla tentazione di nostre reazioni stanche, esagerate o esasperate, a volte intolleranti e forti verso chi sbaglia o è fragile o insistente nel chiedere facili soluzioni o accoglienza”. Da qui l’invito a dare “speranza con il sostegno morale e spirituale alle aspettative di vita migliore, personale e sociale per realizzare il bene comune”.
Fonte: AgensirPapa Francesco: il rito del velo bianco sul volto
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