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Sarà Erri De Luca l’ospite d’onore dell’evento “L’età della Montagna” in programma giovedì 27 febbraio, alle 17, all’Università Lumsa (Sala Giubileo, in via di Porta Castello 44) a Roma.
L’appuntamento con Erri De Luca, scrittore, alpinista, profondo conoscitore delle Dolomiti e di alture dell’Antico e del Nuovo Testamento, è inserito nel programma del ciclo d’incontri dedicati al tema “I segni del Giubileo. La montagna protagonista 1900-2025” ideati dalla Lumsa e curati da Oscar Gaspari con il patrocinio del Club alpino italiano Gruppo regionale Lazio, Cai sez. Roma, Fondation Emile Chanoux, Giovane Montagna sez. Roma, con la collaborazione per questa specifica occasione della Libreria Leoniana e del TrentoFilmFestival.
“L’età della Montagna”, incontro tra parole e immagini in tre tempi intrecciati a cura di Ines Millesimi, rappresenta un simbolico cammino in salita verso la vetta della vita.
Un primo breve sguardo sulla scrittura sacra che De Luca pratica a ogni alba, quella scrittura nella quale le rivelazioni hanno luogo in molte alture. Tra tutte, la cima del Sinai raggiunta da Mosè, il primo alpinista, come De Luca scrive nei suoi libri “Sottosopra” (2007) ed “E disse” (2013).
Dalla sacralità della montagna si passerà alla sacralità dell’amicizia, che è tale quando poggia sulla reciproca lealtà. Suggellata dall’incontro di due uomini in montagna, uniti dalla passione della scalata e dei libri, l’amicizia celebrata da Erri De Luca è quella che lo ha legato per anni alla guida alpina Diego Zanesco, precipitato di recente da una parete che stava scalando nelle Dolomiti. Ne è scaturito il libro “Discorso per un amico” (2023), pagine che ci fanno comprendere come “si restringe la geografia” quando si perde un amico con cui si condividono le montagne e le loro salite. Si esalta la bellezza di silenzi, di azioni semplici, e la dimensione essenziale della relazione umana vissuta appieno nella natura montana.
In chiusura ci sarà la proiezione speciale del breve docufilm di e con Erri De Luca “L’età sperimentale”, con la regia di Marco Zingaretti, che lo scrittore dedica al suo amico Diego: scene mozzafiato di arrampicata, ricordi e riflessioni sulla vita e sulla morte che hanno lo scopo di immergerci ancor più nella montagna, nelle Dolomiti, nei piccoli gesti di un quotidiano più riflessivo che restituisce senso e considera valore la semplicità. Già presentato con successo al TrentoFilmFestival il film, tratto dal libro omonimo di De Luca (2024), rivela come possano esistere nuove vecchiaie attive e piene, cadenzate dall’arrampicata e dalla lettura, dai lavori nel campo all’aria aperta, da qualche amicizia, dall’esercizio della consapevolezza di sé stessi. Alla fine del racconto, Erri De Luca dichiara che questa età che sta sperimentando è la migliore della sua vita. Ma non è una passeggiata, è un continuo procedere in salita senza guardarsi indietro.
Dopo questo triplice racconto che si dipana tra i sentieri dell’esistenza, quelli del sacro e quelli della montagna, l’autore dialogherà con il pubblico.
Fonte: Agensir