Avvenire di Calabria

Giubileo della Santa Sede: suor Riva, “sperare è affermare la verità che rispetta la vita, dal suo concepimento alla sua fine”

di Redazione Web

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“Sperare è affermare la verità che rispetta la vita, dal suo concepimento alla sua fine; che rispetta la dignità di ogni persona, al di là del suo genere, del suo credo o della sua nazionalità; che rispetta usanze e culture particolari di ogni popolo, grande ricchezza universale”. Lo ha spiegato suor Maria Gloria Riva, delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento, nella sua meditazione in Aula Paolo VI, davanti al Papa, per il Giubileo della Santa Sede. “Che cosa è, del resto, il significato profondo del Giubileo se non quello di aiutarci a pensare alle cose ultime?”, si è chiesta la religiosa: “Tutti noi siamo stati toccati dalla brevità dell’esistenza e tutti abbiamo il dovere di interrogarci sul senso della nostra vita. Tali interrogativi possono procurare turbamenti all’anima, senso di inadeguatezza o di fallimento, ma è proprio in tali frangenti che si manifesta quella piccola bambina da nulla che, secondo Charles Péguy, è la speranza”. “Gli umili sono i veri forti, capaci di guardare alla vita, al dire di Victor Hugo, senza uno sguardo abituato ma con gli occhi dello stupore”, ha proseguito suor Riva: “L’umiltà, inoltre, vince sul potere del grande nemico dell’uomo che è il Maligno e che attenta precisamente i luoghi dove maggiore è la santità e dove (come per lo Stato Vaticano) più abbondantemente si è manifestata la potenza di Cristo in coloro che si affidano a lui. Dobbiamo pertanto armarci di umiltà per scorgere, con gli occhi dello stupore, i passi piccoli ma sicuri della speranza”.

Fonte: Agensir

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