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“Non servono tante parole: basta un prete felice per accendere il cuore di un giovane”. Lo ha detto il card. Lazzaro You Heung sik, prefetto del Dicastero per il Clero, nell’omelia della messa per le vocazioni, celebrata oggi nella Basilica di San Pietro, in occasione del Giubileo dei sacerdoti. Il porporato ha proposto tre verbi per rileggere il cammino vocazionale: “chiamare, formare, inviare”. Ma ha indicato un filo rosso che li unisce: “l’amicizia con Cristo, fondamento e forza del nostro ministero”. Commentando il brano della pesca miracolosa, ha ricordato che “Gesù ci chiama non perché siamo perfetti, ma perché siamo suoi amici”. E ha esortato: “Non abbiate fretta di diventare preti, ma sete di diventare figli nel Figlio, discepoli capaci di ascoltare, servire e gioire della comunione”. “Siamo inviati – ha aggiunto il cardinale – non per esercitare un potere, ma per lavare i piedi, per edificare il Corpo di Cristo, per essere artigiani di comunione”. Il Giubileo, ha proseguito, è occasione per “testimoniare Cristo nella vita quotidiana, con una parola che salva e uno sguardo che benedice”. Infine l’invito alla comunione tra sacerdoti e con il vescovo, perché “accettare la sfida della comunione è il segreto della fecondità”. Da qui l’affidamento a Maria, “Madre dei sacerdoti e della Speranza”.
Fonte: Agensir