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La possibile chiusura delle guardie mediche e altri presidi sanitari a Reggio Calabria ha scatenato forti prese di posizione da parte di forze politiche e sindacati. Mentre il sindaco Giuseppe Falcomatà si dice preoccupato, il presidente della Regione Roberto Occhiuto rassicura che non ci saranno chiusure.
Cresce la preoccupazione a Reggio Calabria per il futuro della sanità territoriale, con il rischio che importanti presidi, come le guardie mediche, vengano chiusi. Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha espresso forti critiche, parlando di una «strategia complessiva in atto» che mira a smantellare il sistema sanitario pubblico.
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Falcomatà ha denunciato la paventata chiusura di circa cinquanta guardie mediche («ce lo ha comunicato l'Asp»), oltre al rischio di chiusura di poliambulatori e laboratori, come quello di via Willermin. «Si tratta di uno dei più feroci attacchi al diritto alla salute che il nostro territorio abbia mai vissuto», ha dichiarato, aggiungendo che a pagare il prezzo più alto saranno le categorie più fragili, come anziani e persone con difficoltà economiche.
Anche altre forze politiche di centrosinistra e i sindacati, tra cui la CGIL, si sono unite alla protesta, definendo "inammissibile" l’idea di ridurre i servizi essenziali per la sanità locale. In particolare, Mimma Pacifici, segretaria generale dello SPI-CGIL dell’area metropolitana di Reggio Calabria, ha espresso forte preoccupazione per l’impatto devastante che queste decisioni potrebbero avere sugli anziani e sulle comunità periferiche.
PER APPROFONDIRE: Reggio Calabria, più della metà delle Guardie mediche a rischio chiusura. Falcomatà: «Non possiamo permettercelo»
«La riduzione delle guardie mediche - secondo Pacifici - accentuerà le difficoltà di accesso alle cure per i nostri anziani, soprattutto nelle zone periferiche e nei comuni interni dove le strutture ospedaliere sono distanti e i collegamenti insufficienti. I pensionati, spesso con limitate possibilità economiche e ridotta mobilità, hanno diritto a una sanità pubblica di qualità e vicina alle loro esigenze, che garantisca cure primarie e prevenzione».
Dal canto suo, il presidente della Regione Calabria e commissario alla sanità, Roberto Occhiuto, rassicura affermando che «non ci saranno chiusure di guardie mediche o ospedali». Lo ribadisce al nostro settimanale Avvenire di Calabria, nell'intervista che avrete modo di leggere sull'edizione in edicola domenica 29 settembre insieme al quotidiano nazionale Avvenire.
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Nell'intervista Occhiuto, che è anche commissario alla sanità calabrese, spiega che è in corso un processo di riorganizzazione della sanità territoriale, finalizzato a garantire una maggiore efficienza e una migliore qualità del servizio offerto ai cittadini. Approfondirà, inoltre, altri temi cruciali legati alla sanità calabrese, tra cui la costruzione di nuovi ospedali e il rafforzamento delle strutture sanitarie esistenti.
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