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A un anno dal primo dispiegamento del personale della Missione multinazionale di sostegno alla sicurezza (Mss) ad Haiti, autorizzata dalle Nazioni Unite, la violenza e le violazioni dei diritti umani continuano ad aumentare. Lo ha denunciato, ieri, l’ong Human Rights Watch.
Le persistenti limitazioni di personale, finanziamenti e attrezzature hanno gravemente compromesso la capacità della Mss di contenere la violenza, che si è intensificata nella capitale e in altre parti del Paese, causando almeno 2.680 morti e 957 feriti, secondo i dati delle Nazioni Unite. I casi documentati di reclutamento e utilizzo di minori sono aumentati di 12 volte e l’aumento è ancora più marcato nei casi di violenza sessuale e stupro di bambini e bambine. “Ogni giorno, la violenza costringe centinaia di haitiani a fuggire, con nient’altro che i vestiti che indossano, verso luoghi improvvisati o altre città, dove continuano a essere in pericolo e hanno scarso accesso al cibo e all’acqua”, ha affermato Nathalye Cotrino, ricercatrice senior della divisione Americhe di Human Rights Watch. “I paesi membri dell’Onu dovrebbero rafforzare immediatamente la Mss e il Consiglio di sicurezza dovrebbe trasformare la Mss in una missione a pieno titolo dell’Onu, dotata del personale, delle risorse e del mandato necessari per proteggere efficacemente il popolo haitiano”. Human Rights Watch ha visitato Cap-Haïtien, la capitale del dipartimento del Nord, tra la fine di aprile e l’inizio di maggio 2025. Con il sostegno della Rete nazionale per la difesa dei diritti umani (Rnddh) e del Difensore civico di Haiti, il team di ricerca ha intervistato 33 sfollati interni che erano recentemente fuggiti da Port-au-Prince, dalla sua area metropolitana o da altri comuni. Ha inoltre incontrato operatori umanitari e diplomatici, nonché rappresentanti della società civile haitiana e delle agenzie delle Nazioni Unite.
Fonte: Agensir