Avvenire di Calabria

Le nozze di Enrico De Barbieri e Luigi Ornella Cristilli nel Santuario nella Locride

Il Console sceglie lo ”Scoglio” per celebrare il matrimonio

Redazione Web

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di Domenico De Angelis - In ciascuna delle nostre vite c’è inscritta una storia d’amore. È un richiamo essenziale che trova compimento solo in un cammino di ritorno verso una “destinazione di partenza”. Non è un ossimoro né un errore sintattico. Non tutte le cose sono disposte nel profilo della logica umana. Ci sono eventi che sfuggono alla comprensione immediata, collocandosi, di diritto, dentro il diamante di un momento eccezionale o forse soprannaturale. A Santa Domenica di Placanica (RC), nel Santuario “Nostra Signora dello Scoglio”, il 21 gennaio scorso, il dott. Enrico De Barbieri, Console onorario del Sudafrica a Genova e Ambasciatore di Genova nel Mondo (tra l’alto anche membro del Board degli Ambasciatori e Working Group Leader per Medio Oriente ed Africa), ha voluto lo “Scoglio” per sigillare un patto d’amore con Luigina Ornella Cristilli, commercialista, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica e Araldo di san Pio da Pietrelcina. Vi state chiedendo perché proprio in questo particolare luogo? Beh, se preferite, chiamatele coincidenze altrimenti usate un nome più appropriato, cioè “richiamo”. Infatti, dopo aver girato il mondo per svariati motivi, il Presidente Decano dell’“Accademia San Pietro”, arrivava circa un anno fa in Calabria per incontrare quel sacerdote che lo aveva impressionato attraverso lo schermo e i suoi scritti e che aveva deciso di chiamare telefonicamente. Giunto davanti a quell’oasi di pace che è l’Istituto dei Missionari dell’Evangelizzazione, a Terranova Sappo Minulio (RC), se lo ritrova dinnanzi. È padre Rocco Spagnolo, superiore Generale dei Missionari dell’Evangelizzazione e secondo successore di padre Vincenzo Idà (di cui è in corso la causa di beatificazione e canonizzazione). Insieme progettano cose grandi per il Signore e il Santuario mariano. Insieme decidono di far visita a fratel Cosimo Fragomeni (fondatore del santuario Nostra Signora dello Scoglio). Proprio allo scoglio benedetto, il calamitante profumo della Madonna spinge il console ad una promessa. “Tornerò, e non sarò da solo!” Così è stato. Dopo un anno, la celebrazione delle nozze. Il rettore del Santuario, padre Raffaele Vaccaro, ha letto i particolari auguri agli sposi, pervenuti direttamente dal vescovo del luogo Mons. Francesco Oliva, da Papa Francesco, e dai cardinali Ernest Simoni e Angelo Bagnasco. Quest’ultimo ha voluto indicare lo Scoglio come un “santuario calabrese, sempre più conosciuto e affermato”. Non solo, ai tanti si aggiunge anche l’augurio personale di S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco. L’eccezionalità dell’evento ha avuto come centro un particolare passaggio affermato nell’omelia da padre Rocco Spagnolo. Secondo lui non bisognerebbe mail dire: “io sto bene con te”, ma “io sono e faccio il tuo bene e per tale bene mi spendo con abnegazione!” Questo è amore evangelico, praticato e raccomandato da Gesù. Quando il matrimonio si fonda su questa roccia sarà indistruttibile, indissolubile e fedele. P. Rocco è diventato punto di riferimento per il Console e suo padre spirituale, i due sono uniti anche da una stima reciproca. Fa immenso piacere trasferire ai lettori queste liete notizie, fa onore esser parte di una terra che attira persone attraverso un’autentica spiritualità. Se anche un esperto di relazioni internazionali (qual è il figlio del celebre violinista Renato De Barbieri) con incarichi di spessore, dovuti alla elevata cultura e sensibilità finora dimostrate, sceglie la Calabria per celebrare il suo matrimonio, non c’è dubbio che questa nostra terra sia forte richiamo con i suoi centri di spiritualità. Inoltre, nonostante la notorietà degli sposi, si registra che il tutto, per loro volontà, si è svolto in un clima sobrio e familiare, sotto le forme della semplicità. Attestando quanto sia sempre più controcorrente vivere eventi religiosi lontani dalle mondanità o pratiche sviate che si impongono all’attenzione mediatica in maniera ostentata. Auguri ai nostri illustri amici genovesi, ormai considerati anche calabresi, perché possano formare una famiglia cristiana aperta, solidale, e testimoniante i valori umano-cristiani.

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