Avvenire di Calabria

Il libro della settimana, Beppe Severgnini spiega l’arte di invecchiare con un grande sorriso

Serve accettare - suggerisce Severgnini - che c’è un tempo per ogni cosa, e lasciare alla generazione dei figli e dei nipoti più spazio e più incoraggiamento

di Mimmo Nunnari

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«Dire vecchio, significa dire esperienza, saggezza, sapienza, discernimento, ponderatezza, ascolto, lentezza, valori di cui abbiamo estremamente bisogno»

Tutti sappiamo che arriverà il momento del crepuscolo nella vita, anche se tendiamo a nasconderlo questo inevitabile appuntamento, correndo il rischio di trovarci impreparati, quando sarà. L’ultima lezione sull‘argomento, quasi una catechesi, ce l’ha lasciata Papa Francesco, nella prefazione del libro del cardinale Angelo Scola: “Nell’attesa di un nuovo inizio” (Lev edizioni).



Sul significato umano del diventare vecchi, Francesco ha scritto: «Non dobbiamo aver paura della vecchiaia, non dobbiamo temere di abbracciare il diventare vecchi, perché la vita è la vita ed edulcorare la realtà significa tradire la verità delle cose. …Dire vecchio, significa dire esperienza, saggezza, sapienza, discernimento, ponderatezza, ascolto, lentezza, valori di cui abbiamo estremamente bisogno!».

Su questo tema, che insensatamente molti vorrebbero archiviare, o tener lontano il più a lungo possibile, Beppe Severgnini, giornalista colto, civile, pacato - doti ormai rare in una categoria in declino - ha scritto un libro ricolmo di sorrisi e caldi inviti a «indossare con eleganza» la propria età. Titolo: “Socrate, Agata e il futuro - L’arte di invecchiare con filosofia” (Rizzoli, pagine 231, euro 17, 50).

La piccola Agata musa ispiratrice del libro di Severgnini

Di Socrate sappiamo; Agata è invece la nipotina di Severgnini, piccola musa ispiratrice del libro scritto dal nonno mettendo insieme chiare riflessioni sui valori veri della vita. La gioventù, che sbiadisce davanti a uno specchio, giorno per giorno, è crudele, esordisce col dire l’autore; e ciò vale sia per le donne che per gli uomini, che, nonostante l’età continuano a sgomitare, accumulare; non sanno rallentare, o ascoltare, e restituire un po’ di quel tanto che hanno avuto dalla vita. Quale può essere il rimedio? Serve accettare - suggerisce Severgnini - che c’è un tempo per ogni cosa, e lasciare alla generazione dei figli e dei nipoti più spazio e più incoraggiamento, evitando di diventare vecchi barbogi e insopportabili. Insomma, per prima cosa bisogna evitare le nostalgie inutili, virando verso il potere della gentilezza, allenando la pazienza.


PER APPROFONDIRE: Il futuro della Calabria, insieme controvento per attivare energie sommerse


Severgnini, partendo dal suo attuale ruolo di nonno felice, dice che la soluzione, al girare la ruota, sta lì, in quella bambina, Agata: «Ci penserà lei a portare gioia, disordine e lungimiranza». Anche per via del titolo, in cui si coinvolge uni dei personaggi più affascinanti della storia della filosofia, Socrate, il libro sembra un po’ manuale di filosofia, ma è anche un po’ testo di educazione civica per adulti, oltre che narrazione dei tempi d’oggi, sempre più incomprensibili. Ma prima di tutto è una buona guida per invecchiare bene, con ironia, e sorrisi. Accettando l’inevitabile (l’invecchiamento) sorridendo; anche quando la nipote Agata ti dice: «Nonno imbranato».

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