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Ecco i dati occupazionali riportati nel rendiconto sociale dell'Inps: la precarietà lavorativa e la disoccupazione giovanile in Calabria restano preoccupanti, soprattutto tra le donne, con numeri ben superiori alla media nazionale.
In Calabria il lavoro stabile è un'eccezione, e i giovani incontrano enormi difficoltà a trovare occupazione nella propria regione. I dati presentati dall'Inps attraverso il proprio Rendiconto sociale evidenziano una realtà drammatica, con un tasso di disoccupazione giovanile tra le donne di età compresa tra 15 e 24 anni che raggiunge il 51,6%, più del doppio rispetto alla media nazionale, che si attesta al 25,2%. Anche nella fascia 24-34 anni, il tasso di disoccupazione femminile in Calabria si aggira sul 25%, mentre a livello nazionale non supera l’11%.
La disoccupazione colpisce fortemente anche i giovani uomini calabresi: il 41,4% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni è senza lavoro, contro il 21,1% della media italiana. La percentuale rimane elevata anche nella fascia 25-34 anni, dove si registra un tasso di disoccupazione del 21,8%, in netto contrasto con il 9,5% rilevato nel resto del Paese.
Nonostante un lieve aumento del numero di occupati, i dati rivelano una predominanza di contratti precari, temporanei o intermittenti, che non garantiscono stabilità né sicurezza economica.
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Le forme contrattuali prevalenti sono infatti quelle a tempo determinato, stagionali, in somministrazione o intermittenti. Questa tipologia di lavoro, pur contribuendo al totale dei posti di lavoro, non risponde alla necessità di stabilità e continuità che la Calabria richiede per poter progredire economicamente e socialmente.
Un dato particolarmente grave riguarda le donne: su 196 mila occupate, ben 46 mila sono disoccupate, evidenziando un divario di genere che fatica a ridursi, in contrasto con le tendenze nazionali di miglioramento. Inoltre, il tasso di inattività in Calabria è molto alto: quasi la metà della popolazione (47%) è inattiva, con 958 mila persone che non partecipano attivamente al mercato del lavoro, spesso scoraggiate dalle scarse prospettive.
Questo scenario richiama la necessità di politiche attive del lavoro più incisive, mirate a generare opportunità di impiego stabili, capaci di coinvolgere tutte le fasce della popolazione, soprattutto i giovani e le donne, duramente colpiti dalla disoccupazione e dalla precarietà. La Uil Calabria sottolinea l’urgenza di un cambio di rotta per contrastare la disoccupazione, superare la precarietà e rilanciare la regione verso un futuro di sviluppo reale e inclusivo.
Per uscire da questa situazione, afferma Mariaelena Senese, segretarie generale della Uil Calabria, «è necessario puntare su politiche attive del lavoro, stabilità contrattuale e un modello di collaborazione tra enti locali, organizzazioni sindacali e istituzioni. Solo così la Calabria potrà realmente cambiare rotta e costruire un futuro occupazionale più stabile e inclusivo».
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