
Carceri minorili: a Rovigo arriva l’Ipm per il Triveneto. Lunedì un confronto promosso dalla diocesi
Carceri minorili: a Rovigo arriva l’Ipm per il Triveneto. Lunedì un confronto promosso dalla diocesi
Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE
“Grazie, città di Acerra, perché porti da sola, in Campania, un peso così grande… Grazie, amara terra mia, perché stai vivendo la tua passione come quella del Crocifisso che porti in processione il venerdì santo… Grazie, città crocifissa, città-sacrificata sull’altare della ragion di Stato (o … di Regione)”. Sono le parole, cariche di “tenerezza”, che mons. Antonio Di Donna, vescovo di Acerra e presidente della Conferenza episcopale campana, rivolge ad Acerra, dopo che le recenti dichiarazioni di Roberto Fico sull’urgenza di pensare a un piano di dismissione per l’inceneritore di Acerra hanno suscitato una raffica di reazioni. “Alcuni sostengono che l’inceneritore debba essere dismesso. Altri, con un approccio pragmatico, troppo pragmatico, sono contrari: l’inceneritore, dicono, non può chiudere perché altrimenti le città della Campania sarebbero invase dai rifiuti. Sì, no, ma…: precisazioni, distinguo, imbarazzo – ricorda il presule -. È mancata, soprattutto da parte di quelli che non vivono nella città dell’inceneritore e che non sono colpiti da lutti familiari, una parola diversa, una parola di compassione, di solidarietà alla città di Acerra. Mi sarei aspettato, soprattutto da quelli che vivono nella grande metropoli, dalla quale provengono la maggior parte dei rifiuti che bruciano nell’inceneritore, una parola di tenerezza”. Parole di tenerezza che il vescovo trova, insieme a una richiesta di perdono e a un invito a non perdere la speranza: “Perdonaci, se continuiamo a dirti: ‘Arràngiati, così deve andare’. Perdonaci se non sappiamo trovar altre soluzioni per la questione dei rifiuti. Perdonaci, Acerra: te lo chiediamo per i tuoi figli, giovani e adulti che sono morti a causa dell’inquinamento. Non rassegnarti, città santa, non perdere la speranza. Verranno giorni in cui non si concentrerà più in te tutto il sistema dei rifiuti della Campania. Verranno giorni in cui il più giovane dei tuoi figli morirà a 100 anni. Verranno giorni in cui l’aria sarà respirabile, non ci saranno più camion diretti all’inceneritore… Cara, povera Acerra, ti amiamo”.
Ecco, conclude mons. Di Donna, “sono più o meno queste le parole di tenerezza che mi sarei aspettato in questi giorni verso la città, che, unica in Campania, porta il perso dello smaltimento dei rifiuti, pagando un alto prezzo in termini di vite umane”.
Carceri minorili: a Rovigo arriva l’Ipm per il Triveneto. Lunedì un confronto promosso dalla diocesi
Uruguay: card. Sturla, “un errore” legalizzare l’eutanasia. “Difendere sempre la vita è fondamentale per noi uruguaiani”
Diocesi: Bergamo, il 24 marzo una giornata di studio sul Concilio di Nicea
Tags: Agensir