
Settimana Santa e Pasqua: su Tv2000 celebrazioni, film e documentari
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C’era il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e tantissimi rappresentanti delle istituzioni, oltre a centinaia tra operatori, amici e, soprattutto, ragazze e ragazzi, a celebrare, il 24 marzo, i quindici anni di MaTeMù, lo Spazio giovani e Scuola d’arte gestito dal Cies onlus dal 2010 in collaborazione con il Municipio Roma I. Quindici anni di contrasto al disagio giovanile, di dialogo aperto con adolescenti, ragazze e ragazzi di ogni provenienza, classe sociale, orientamento e soprattutto, quindici anni di arte offerta a titolo gratuito ai giovani quale potente deterrente al disagio e arma efficace per la costruzione di una società pacifica e inclusiva. “Questa – ha detto il sindaco Gualtieri prima di spegnere le 15 candeline – è una straordinaria realtà e sono felice che nel tempo si sia tanto radicata. Insieme il Terzo settore e le istituzioni possono allargare il loro raggio di azione e svolgere meglio la loro funzione. Questa esperienza ci dimostra che i ragazzi sono persone e come tali vengono prima del presunto merito, delle gerarchie, di categorie e divisioni. Essere diversi e fare le cose insieme fa bene a tutti. La creatività è la dimostrazione delle potenzialità straordinarie della cultura e delle persone. Realtà come quella di MaTeMù creano un valore aggiunto, culturale, sociale, civile e quindi democratico. Per questo per noi è importante sostenerla, farla crescere e diffonderla”. “MaTeMù – ha dichiarato Elisabetta Melandri, presidente del Cies onlus – è divenuto un centro di riferimento per tanti, ha messo a disposizione di migliaia di ragazzi la capacità di ascolto e di crescita, assieme. La bellezza è un diritto, è fondamentale offrire pane, innanzitutto, ma non si può vivere senza le rose, vogliamo essere un modello di accoglienza per i nostri giovani, non securitario perché quando arriva la polizia è troppo tardi, ma di inclusione creativa. Per questo lancio oggi un appello: ‘Continuate a starci vicino, aiutateci a far nascere tanti altri piccoli MaTeMù a Roma, in Italia, noi siamo pronti, e crediamo che l’educazione sia un atto politico di resistenza”. In questi quindici anni sono passati dall’ingresso a Via Vittorio Amedeo II 14, quartiere Esquilino di Roma, oltre 10mila ragazzi tra gli 11 e il 25 anni, con una media di 50/60 accessi al giorno e 8.300 all’anno. MaTeMù si è confermato come polo attrattivo fondamentale per i giovani e gli adolescenti del territorio così come di tantissime altre zone di Roma, fino all’estrema periferia. In totale oltre 125mila ingressi dal 2010 al 2024 con una crescita sensibile a partire dal periodo successivo al lockdown.
Fonte: Agensir
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