Avvenire di Calabria

Infanzia e adolescenza: Gruppo Crc, “in Campania i minori in povertà relativa sono il 37%, il 77% delle classi della scuola primaria statale non ha il tempo pieno”

di Redazione Web

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“In Campania la percentuale di persone di minore età in povertà relativa è del 37,1%, superiore di ben 14,9 punti rispetto alla media nazionale (22,2%), collocandosi tra le prime tre regioni italiane per l’elevata percentuale di minori in povertà relativa”. È quanto emerge dalla terza edizione del rapporto “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia – I dati regione per regione” del Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Gruppo Crc), che sarà presentato domani a Napoli. “I bambini e i ragazzi di 6-17 anni che hanno l’abitudine alla lettura di libri sono solo il 35,4%, inferiore di 17 punti rispetto alla media nazionale del 52,4% – evidenzia il rapporto -. La percentuale di bambini e ragazzi di 3-17 anni che praticano sport è del 41,9%, il valore più basso in Italia e inferiore di 15,9 punti alla media nazionale. Il 77% delle classi della scuola primaria statale non ha il tempo pieno, con un divario di 17,7 punti rispetto alla media italiana del 59,3%”. Rispetto ai dati demografici, “è positivo il tasso di natalità che, seppur in calo rispetto al precedente Rapporto, si mantiene superiore alla media nazionale” . Con riferimento alla composizione dei nuclei “l’8,2% delle famiglie campane ha 5 o più componenti, la percentuale più alta d’Italia rispetto a una media nazionale del 4,5%”. Per quanto riguarda l’area salute e servizi, “la percentuale di parti cesarei sul totale è del 48,6%, il dato più alto a livello nazionale. La percentuale di bambini obesi e gravemente obesi nei bambini di 8-9 anni è del 18,6%, la regione con la percentuale più alta di bambini/e obesi/e. Il dato relativo alla percentuale di ragazze e ragazzi di età compresa tra 14 e 19 anni per abitudine al fumo è inferiore alla media nazionale di 2,2 punti, collocandosi tra le tre regioni con la percentuale più bassa”.
Per quanto riguarda l’educazione, “il numero di posti nei servizi per la prima infanzia per 100 bambini di 0-2 anni è di soli 13,2, il dato più basso tra tutte le regioni italiane, nella scuola primaria il 77% delle classi statali non ha il tempo pieno, registrando un divario di 17,7 punti percentuali dalla media nazionale, la percentuale di alunni della scuola primaria che usufruisce del servizio mensa è del 24%, inferiore di ben 33,5 punti rispetto alla media nazionale, la percentuale di Neet, ovvero giovani di 15-29 anni che non lavorano e non studiano, è del 26,9%, tra le tre regioni con percentuale più alta”.
Dal rapporto emerge che “i diritti di circa nove milioni (8.928.000) di persone di minore età in Italia continuano ad essere determinati e condizionati dalle disparità e differenze di contesto in cui si nasce e cresce. Ma alle tradizionali disuguaglianze tra Nord e Sud del Paese, ormai cronicizzate, si aggiungono nuove fratture anche all’interno delle stesse regioni settentrionali, dove molte famiglie hanno vissuto un rapido impoverimento negli ultimi anni. Se da un lato il divario territoriale continua a segnare profondamente il Paese, dall’altro emergono segnali di difficoltà anche nelle aree che storicamente offrivano maggiori opportunità”.

Fonte: Agensir

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