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Dalla pandemia di Covid-19 ad oggi il benessere dei bambini e degli adolescenti nei Paesi ad alto reddito ha subito un marcato peggioramento. È quanto emerge dalla Report Card 19 dell’Unicef Innocenti – Global Office of Research and Foresight, pubblicata oggi e presentata in Italia nell’ambito delle Officine dedicate alla non discriminazione. Il rapporto, dal titolo “Il benessere di bambine, bambini e adolescenti in un mondo imprevedibile”, analizza i dati raccolti in 43 Paesi dell’Ocse e dell’Unione europea, confrontando il periodo pre-pandemico (2018) con quello successivo (2022). L’indagine mostra un calo generalizzato delle competenze scolastiche, della salute fisica e mentale tra i più giovani. In particolare, circa la metà dei quindicenni nei Paesi osservati non possiede competenze di base in lettura e matematica. La chiusura prolungata delle scuole ha inciso negativamente sull’apprendimento, soprattutto tra i bambini provenienti da contesti svantaggiati. A peggiorare è anche la soddisfazione di vita dei ragazzi: in 14 dei 32 Paesi con dati disponibili si è registrato un calo significativo. In questo contesto, l’Italia si colloca al 9° posto su 36 nella graduatoria generale del benessere dell’infanzia. È 8ª per salute mentale e 16ª su 41 per salute fisica. Preoccupa, invece, il dato sulle competenze scolastiche: l’Italia è 23ª su 41, con il 43% dei quindicenni che non raggiunge i livelli minimi in lettura o matematica. In calo anche i risultati in lettura a 10 anni (da 548 a 537 punti). In lieve diminuzione, invece, i livelli di sovrappeso infantile: dal 29,6% al 27,3%, facendo risalire il Paese dal 37° al 22° posto. “Già prima della pandemia, molti bambini vivevano situazioni di fragilità – ha dichiarato Bo Viktor Nylund, direttore di Unicef Innocenti –. Ora più che mai è necessario un approccio integrato che metta al centro l’educazione, la salute e il benessere dell’infanzia, in ogni fase della vita”. L’incontro di presentazione si è svolto oggi in modalità online, con la partecipazione di Unicef Italia, ricercatori di Unicef Innocenti e rappresentanti istituzionali.
Fonte: Agensir