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L’impatto positivo dell’intelligenza artificiale (IA) nell’educazione attraverso quella che è considerata una delle sperimentazioni più significative al mondo, nel settore. È quanto emerge da una ricerca a carattere sia quantitativo che qualitativo, promossa dall’Istituto Universitario Salesiano di Venezia (Iusve) sul progetto “Go beyond traditional education” dell’Ispettoria Salesiana “San Marco” Italia Nord Est (Ine), presentata a Verona oggi 29 maggio alla presenza dei manager italiani e globali di Google for Education. Il progetto di integrazione dell’IA è stato testato in 26 scuole salesiane primarie e secondarie del Triveneto, coinvolgendo più di 9000 studenti e 700 docenti che hanno proposto oltre 600 attività didattiche potenziate dagli algoritmi di Google Gemini for Education in collaborazione con MR Digital. I risultati quantitativi dell’indagine condotta da Davide Girardi, coordinatore generale di ricerca dello Iusve, su un campione 520 insegnanti appartenenti a scuole salesiane coinvolte nel progetto “Go Beyond traditional education” delineano un quadro decisamente incoraggiante sull’integrazione dell’intelligenza artificiale nella didattica. Il 47% degli insegnanti intervistati ha registrato un miglioramento significativo nell’attenzione e nella partecipazione degli studenti, mentre il 40% ha riscontrato un utilizzo più efficiente del tempo grazie alla possibilità di generare rapidamente contenuti personalizzati e ottimizzare la preparazione delle lezioni. Particolarmente rilevante è il dato che evidenzia come il 39% dei docenti abbia osservato un incremento nella qualità dell’apprendimento, con benefici specifici per gli studenti con bisogni educativi particolari. Un’analisi qualitativa sul progetto condotta da Enrico Miatto responsabile dell’Area di Pedagogia dello Iusve, insieme ai ricercatori Matteo Adamoli, Michela Drusian, Elena Mantoet e Jacopo Masiero, ha rivelato tre trasformazioni chiave legate all’intelligenza artificiale in ambito educativo: l’IA come strumento di supporto per i docenti (assistenza nella creazione di attività didattiche, personalizzazione dei percorsi formativi e preparazione delle verifiche), un ripensamento dello studio a casa per prevenire l’uso passivo della tecnologia e un utilizzo collaborativo dell’IA in classe per la costruzione del sapere, e infine un’evoluzione del ruolo del docente verso l’accompagnamento, focalizzandosi sullo sviluppo del pensiero critico e attivando il rapporto scuola-famiglia nella gestione responsabile delle tecnologie emergenti. L’indagine proseguirà nel corso del 2025 con ulteriori sviluppi finalizzati ad accompagnare le scuole in un per-corso di innovazione sostenibile e inclusiva.
Fonte: Agensir