Avvenire di Calabria

Intelligenza artificiale. Meter, Il 92,2% degli adolescenti ha interagito con un chatbot, il 65% conosce il deepnude e quasi il 60% lo teme

di Redazione Web

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In collaborazione con il Servizio nazionale tutela dei minori della Conferenza episcopale italiana, l’associazione Meter Ets fondata e presieduta da don Fortunato Di Noto, ha proposto un questionario a 989 studenti degli Istituti secondari di secondo grado, fascia d’età 14-18. Tema delle domande il deepfake e il deepnude. Dai risultati presentati oggi a Roma, presso la sede della Cei, emerge che il 92,2% di essi ha interagito con un chatbot, e l’81% del campione è convinto che i deepfake possano rovinare la reputazione e la vita di una persona. Il 53,4% conosce il fenomeno deepfake e il 42,3% ha visto qualcosa che l’ha messo a disagio. Il 65,7% degli intervistati conosce il fenomeno deepnude e il 59,4% teme la sua creazione e diffusione, un allarme sempre più preoccupante per i giovani. Peggio ancora: il 52,3% dei giovani non riesce a distinguere un video deepfake da uno reale. Lascia un po’ di speranza sapere che il 90,5% ritiene diffondere un deepfake e deepnude un serio pericolo, che il 65,1% di essi denuncerebbe senza indugio. Privacy, reputazione, indistinguibilità tra vero e falso: i giovani hanno paura di tutto questo.
Secondo Meter, le norme in tema di intelligenza artificiale in vigore non tutelano abbastanza i minori. Non riescono ad affrontare il problema e non hanno adeguata velocità e incisività. L’Italia punisce la pornografia “virtuale”, applicando le disposizioni del codice penale in materia di produzione, divulgazione, diffusione e detenzione di materiale pedopornografico anche quando il predetto materiale pornografico rappresenta immagini virtuali realizzate utilizzando immagini di minori degli anni 18 o parti di esse. “Attraverso questo Dossier Meter vuole denunciare e sollevare una forte presa di posizione della società, della politica e della Chiesa, perché norme più uniformi e severe permettano di combattere questo abietto fenomeno”,  conclude Di Noto.

Fonte: Agensir

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