Avvenire di Calabria

Il centro dell'area grecanica ritorna alla democrazia dopo anni travagliati. Una sola la lista in corsa che ha superato lo scoglio del quorum del 40%

La priorità di Nastasi: «Melito Porto Salvo riparte da tutti»

Il neo sindaco indica le sfide che la sua amministrazione dovrà affrontare. Si parte subito dal dialogo e dal confronto con i cittadini del territorio: «Saranno parte attività nelle nostre scelte»

di Francesco Chindemi

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Le elezioni amministrative del 25 e 26 maggio scorsi hanno contribuito al ritorno della democrazia anche in diversi centri della provincia reggina per vari motivi commissariati. È il caso di Melito Porto Salvo che ha eletto un nuovo sindaco, Annunziato Nastasi, con l'obiettivo di garantire stabilità amministrativa dopo anni travagliati per alterne vicissitudini.

Melito Porto Salvo, il nuovo sindaco Annunziato "Tito" Nastasi si presenta: ecco le priorità per il nuovo corso

«Vogliamo restituire a Melito un ruolo centrale nell’area grecanica, partendo da una pianificazione concreta e condivisa», afferma Annunziato “Tito” Nastasi, da poco più di una settimana ufficialmente sindaco di Melito di Porto Salvo.



Eletto con la lista “Melito Bene Comune” (unica lista dopo l’esclusione di quella guidata da Patrizia Crea) e un’ampia legittimazione popolare, avendo superato notevolmente la soglia del quorum, ha già avviato un confronto costante con funzionari e dipendenti. L’obiettivo? Affrontare le criticità esistenti – dall’acqua ai rifiuti – e costruire una città più vivibile, attrattiva e protagonista.

C’è grande attenzione da parte dei cittadini verso il tema delle infrastrutture. Penso, ad esempio, al ponte di Pilati. Ma non crede che serva anche ripartire dalle piccole cose per restituire fiducia e normalità?

Condivido pienamente. È fondamentale garantire le cose essenziali e quotidiane. Ma accanto a questo, serve una visione più ampia: il ponte di Pilati è una priorità, come il recupero degli immobili comunali e la programmazione di nuove opere.


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Il metodo sarà sempre quello del coinvolgimento: i cittadini devono sentirsi parte del cambiamento. In campagna elettorale ci siamo riusciti, ora dobbiamo consolidare una governance partecipata e inclusiva.

Ha già definito il profilo della giunta che l’affiancherà in questo percorso?

Me ne assumo la responsabilità piena: sceglierò personalmente i cinque assessori tra i sedici consiglieri eletti. È un compito delicato che va calibrato con attenzione. I nomi ancora non ci sono, ma le scelte saranno funzionali alla realizzazione del nostro programma.

Una delle sfide cruciali per ogni Comune è oggi la gestione economica. Qual è la situazione a Melito e come pensa di affrontarla?

Siamo in una situazione di dissesto, quindi i margini sono strettissimi. Bisogna puntare su fondi esterni, interagendo con Regione, Città Metropolitana e Stato. Sulle politiche tributarie adotteremo criteri equi: ampliare la platea dei contribuenti, senza gravare eccessivamente, ma spiegando che i servizi si garantiscono solo se tutti fanno la propria parte.

Un messaggio conclusivo alla cittadinanza?

Melito ha bisogno di tutti. Uscito da una riunione, ho salutato i dipendenti che hanno lavorato in modo univoco: questo spirito deve guidarci. Il personale è la spina dorsale del Comune, ma servono anche cittadini attivi. Il nostro appello è quello del coinvolgimento: dobbiamo diventare un corpo unico, lavorare insieme per migliorare Melito. Senza unità non si va lontano. Su questo insisterò sempre, con ascolto, dialogo e condivisione.

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