Avvenire di Calabria

Nel borgo tirrenico assieme all'impegno per continuare il rapporto di comunità in rete anche un quotidiano sforzo per affrontare le necessità di tante famiglie

La vita parrocchiale di Scilla e Favazzina ai tempi del Covid-19

Redazione Web

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È corale lo sforzo del parroco don Francesco Cuzzocrea e della comunità ecclesiale e civile di Scilla e Favazzina per far proseguire la vita comunitaria anche ai tempi della dura Fase 1 e in questi primi, incerti, passi di una meno disagevole Fase 2 nella gestione dell’emergenza Covid-19. Immediato il sostegno a centinaia di famiglie dalla fragile condizione economica, grazie all’emergere spontaneo della collaborazione fra attività commerciali del settore alimentare e casalingo e numerose associazioni e singoli volontari cattolici e laici, del resto già rodato da decenni di attività del Banco Alimentare cittadino.

Di fronte al balzo improvviso del numero dei bisognosi, la Parrocchia – benché priva di entrate ordinarie da ben due mesi – ha direttamente integrato l’acquisto di beni alimentari di prima necessità. Uno sforzo che ha sopperito ai ritardi di una burocrazia statale e locale che, se è ingeneroso definire «sorda», conserva tuttora delle tempistiche incompatibili con la necessità di rispondere a bisogni che, in alcuni casi, sono pressoché immediati. Com’è naturale, grande crescita ha conosciuto il web come luogo di socializzazione e d’incontro, non ultimo per mantenere una vita spirituale comunitaria.

Sono i primi giorni di «tutta Italia zona protetta», col loro carico di cupezza interiore e d’incertezza sui risultati ancora lontani degli sforzi, quando l’arciprete celebra da solo, nella bella chiesa di Chianalea, la festa in onore di San Giuseppe, con la Santa Messa e una supplica al Santo, trasmesse in streaming sul gruppo Facebook della parrocchia. È già più ottimistico il clima nel quale sabato scorso, 2 maggio, è stata celebrata la festa di San Francesco di Paola presso la chiesa dello Spirito Santo, a Marina Grande, alla vigilia dell’inizio della Fase 2.

Anche in questo caso è stata rivolta una supplica al Santo che ha ripercorso la lunghissima storia del suo legame coi conterranei calabresi e, in particolare, con gli scillesi le cui notizie storiche, se lasciano supporre una conoscenza della sua opera quando già era in vita, con certezza ne attestano la devozione nei decenni immediatamente successivi alla nascita al Cielo. Ogni mattina don Cuzzocrea trasmette via Facebook un momento di riflessione e ogni sera la Santa Messa, assicurando tra l’altro un ricordo ai defunti che non possono avere esequie pubbliche. Il diacono Giovanni Bellantoni ha ricreato virtualmente una comunità che ogni pomeriggio e ogni sera celebra, rispettivamente, la Coroncina della Divina Misericordia e il Santo Rosario.

Proprio in queste settimane il Coro parrocchiale di Scilla ha inaugurato il suo canale YouTube, mettendo on line il video del canto «Mano potente», del repertorio di Rinnovamento nello Spirito Santo, realizzato grazie al montaggio dei contributi fatti pervenire da ogni singolo componente da casa propria, così diffondendo un messaggio di unità e di speranza premiato da migliaia di visualizzazioni. Iniziativa analoga ha preso la Casa Protetta «Casa della Carità», storica istituzione nata dalla parrocchia scillese per l’assistenza e la cura degli anziani, oggi eccellenza riconosciuta in tutta la città metropolitana, che ha tenuto «alla larga» il virus, adottando protocolli rigorosi fin dalla metà di febbraio.

Cariche di tenerezza e insieme di testimonianze profonde le due iniziative «L’angolo dei nostri bimbi» e «L’angolo dei nostri nonni», momenti di preghiera o brevissime video interviste pubblicate sul gruppo parrocchiale e sulla pagina Scilla in the World-Scilla nel Mondo, sempre su Facebook. Significativa la definizione della situazione che stiamo vivendo data dalla signora Anna, una di questi nonni che ricorda i bombardamenti della seconda guerra mondiale, di una «guerra senza rumore».
Giovanni Panuccio

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