Avvenire di Calabria

Lampedusa: celebra il centenario di Padre Giuseppe Policardi, instancabile pastore dell’isola

di Redazione Web

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In questi giorni, mentre circa un migliaio di giovani hanno affollato l’isola in occasione del tradizionale evento diocesano “Giovane Infesta” Lampedusa si è raccolta in un clima di memoria e gratitudine per celebrare i cento anni dalla nascita di Padre Giuseppe Policardi (1925–2025), storico parroco dell’isola, guida spirituale per ben 49 anni, testimone di fede e figura profondamente amata da tutta la comunità.
Le celebrazioni si sono articolate in vari momenti significativi, tra preghiera, musica e testimonianze. Una intensa adorazione eucaristica si è svolta presso il Santuario della Madonna di Porto Salvo, presieduta da don Carmelo Rizzo parroco. Il primo maggio, giorno della nascita di Padre Policardi, si è tenuta una solenne celebrazione eucaristica presieduta da Monsignor Alessandro Damiano, arcivescovo di Agrigento.
In serata, un memorial toccante ha unito canti, musica, monologhi, ricordi e riflessioni di chi ha avuto la grazia di conoscerlo e collaborare con lui. Tra i partecipanti: Tino Policardi, presidente dell’associazione. Don Donato Palminteri, primo viceparroco a Lampedusa; l’Arcivescovo Alessandro Damiano; il sindaco Filippo Mannino; e Pippo Fragapane, promotore dell’iniziativa.
“In questa terra, allora lontana dai riflettori – ha detto don Palminteri – , ho incontrato un grande uomo di Dio. Padre Giuseppe è stato per me una scuola di vita e di ministero. Anche nella malattia, quando il tumore gli tolse la parola, non smise mai di comunicare con la vita, con gli scritti, con lo sguardo.”
Tre tratti distintivi emergono con forza nella figura del sacerdote: Educatore e guida delle giovani generazioni, con una presenza costante nel mondo della scuola, dove ha coltivato la crescita umana e cristiana di intere generazioni. Profondamente devoto alla Madonna, esprimendo questo amore anche nella cura del Santuario della Madonna di Porto Salvo, da lui voluto e custodito come “polmone spirituale” dell’isola. Instancabile nel servizio ai malati e ai sofferenti, nei quali riconosceva la carne viva di Cristo, donandosi fino all’ultimo respiro.
A ricordo del suo ministero, nel Giardino dei Giusti a Lampedusa, è stata recentemente collocata una targa commemorativa, che onora la memoria dell’“instancabile pastore dell’isola”, segno concreto di una presenza che ancora oggi parla ai cuori.
Lampedusa, crocevia di dolore e speranza, ha celebrato non solo un ricordo, ma una profezia viva: quella di una santità “della porta accanto”, fatta di gesti semplici, di fede vissuta nel quotidiano, di amore concreto verso i poveri, i malati, i bambini, i migranti.
E così, proprio qui su quest’isola che è porta e ponte del Mediterraneo, spesso segnata dalla sofferenza ma sempre aperta alla speranza il ricordo di Padre Policardi ci invita ancora una volta a riflettere e agire: affinché anche noi possiamo essere “lievito di speranza” nel mondo, come lui è stato per la sua amata Lampedusa.

Fonte: Agensir

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