Avvenire di Calabria

Lavoro domestico: Acli Colf, “inaccettabile che milioni di occupati nel settore siano ancora senza diritti”

di Redazione Web

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Oltre metà dei lavoratori domestici in Europa sono senza contratto. In Italia gli irregolari sono almeno quanti i regolari. Le Acli Colf rilanciano: “Dare voce e dignità a un lavoro essenziale per le famiglie e la società”
In occasione della Giornata internazionale del lavoro domestico, che si celebra il 16 giugno, le Acli Colf denunciano con forza la persistente mancanza di diritti e tutele per milioni di lavoratori e lavoratrici domestiche in Italia e nel mondo.
“È un lavoro imprescindibile per le famiglie e per la tenuta sociale del Paese, ma è ancora troppo spesso invisibile, lasciato nel silenzio del privato”, afferma Giamaica Puntillo, responsabile nazionale di Acli Colf.
In Italia il settore coinvolge circa 833.000 lavoratori regolari, ma si stima che almeno altrettanti operino in condizioni di irregolarità, senza contratto, tutele o protezione sociale. Si tratta in gran parte di donne e persone migranti, impiegate in attività fondamentali di cura e assistenza che permettono a migliaia di famiglie di conciliare tempi di vita e lavoro, colmando i vuoti del welfare pubblico.
A livello europeo, secondo i dati disponibili, oltre il 50% dei lavoratori domestici – tra i 6 e i 9 milioni su un totale di 18 milioni – non ha alcun tipo di contratto. Una realtà che si aggrava a livello globale: su circa 70 milioni di lavoratori domestici nel mondo, si stima che 60 milioni non godano di nessuna protezione sociale, e siano spesso vittime di salari inadeguati, mancanza di tutele contrattuali, discriminazioni di genere e razziali.
“Il 16 giugno – prosegue Puntillo – non è solo una ricorrenza: è un momento per ribadire che i lavoratori domestici non sono solo lavoratori, ma cittadini. Contribuiscono con il loro lavoro, il loro impegno e le loro storie al divenire del nostro Paese. È tempo di riconoscerlo apertamente, con atti concreti”.
Le Acli Colf, da sempre in prima linea nella promozione dei diritti del lavoro domestico, chiedono al Governo e alle istituzioni europee di contrastare l’irregolarità, rafforzare i sistemi di tutela, sostenere l’emersione dal lavoro nero e promuovere un modello di welfare più giusto e inclusivo.

Fonte: Agensir

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