Avvenire di Calabria

Leone XIV: messa di Pentecoste, “aprire le frontiere”, no a “chiusure, egoismi, paure, narcisismi, vita che si atrofizza risucchiata dall’individualismo”

di Redazione Web

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“A Pentecoste le porte del cenacolo si aprono perché lo Spirito apre le frontiere”. Lo ha detto il Papa, che all’inizio dell’omelia della messa di Pentecoste presieduta in piazza San Pietro, in occasione del Giubileo dei movimenti, delle associazioni e delle nuove comunità, ha citato Benedetto XVI, che affermava: “Lo Spirito Santo dona di comprendere. Supera la rottura iniziata a Babele – la confusione dei cuori, che ci mette gli uni contro gli altri – e apre le frontiere. La Chiesa deve sempre nuovamente divenire ciò che essa già è: deve aprire le frontiere fra i popoli e infrangere le barriere fra le classi e le razze. In essa non vi possono essere né dimenticati né disprezzati. Nella Chiesa vi sono soltanto liberi fratelli e sorelle di Gesù Cristo”. “Lo Spirito apre le frontiere anzitutto dentro di noi”, ha commentato Leone XIV: “È il dono che dischiude la nostra vita all’amore. E questa presenza del Signore scioglie le nostre durezze, le nostre chiusure, gli egoismi, le paure che ci bloccano, i narcisismi che ci fanno ruotare solo intorno a noi stessi. Lo Spirito Santo viene a sfidare, in noi, il rischio di una vita che si atrofizza, risucchiata dall’individualismo”.

Fonte: Agensir

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