Avvenire di Calabria

Leone XIV: messa per santi Pietro e Paolo, “uscire dal rischio di una fede stanca e statica”. Agli ucraini, “il Signore doni la pace al vostro popolo””

di Redazione Web

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“Impegniamoci a fare delle nostre diversità un laboratorio di unità e di comunione, di fraternità e di riconciliazione perché ciascuno nella Chiesa, con la propria storia personale, impari a camminare insieme agli altri”. È l’invito del Papa, nell’omelia della messa presieduta ieri nella basilica di San Pietro in occasione della solennità dei Santi Pietro e Paolo,  che “ci interpellano sulla vitalità della nostra fede”. “Nell’esperienza del discepolato – ha detto Leone XIV durante la celebrazione eucaristica con l’imposizione dei palli ai nuovi arcivescovi metropoliti  – c’è sempre il rischio di cadere nell’abitudine, nel ritualismo, in schemi pastorali che si ripetono senza rinnovarsi e senza cogliere le sfide del presente. Nella storia dei due Apostoli, invece, ci ispira la loro volontà di aprirsi ai cambiamenti, di lasciarsi interrogare dagli avvenimenti, dagli incontri e dalle situazioni concrete delle comunità, di cercare strade nuove per l’evangelizzazione a partire dai problemi e dalle domande posti dai fratelli e dalle sorelle nella fede”. “Se non vogliamo che il nostro essere cristiani si riduca a un retaggio del passato, come tante volte ci ha ammoniti Papa Francesco, è importante uscire dal rischio di una fede stanca e statica, per chiederci: chi è oggi per noi Gesù Cristo?”, l’indicazione di rotta del Pontefice: “Che posto occupa nella nostra vita e nell’azione della Chiesa? Come possiamo testimoniare questa speranza nella vita di tutti i giorni e annunciarla a coloro che incontriamo?”. “Diventare segno di unità e di comunione, Chiesa ardente di una fede viva, comunità di discepoli che testimoniano la gioia e la consolazione del Vangelo in tutte le situazioni umane”, la consegna della Chiesa di Roma. Infine un saluto particolare ai membri del Sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina: “Grazie per la vostra presenza qui e per il vostro zelo pastorale. Il Signore doni la pace al vostro popolo!”.

Fonte: Agensir

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