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“La Chiesa sente l’urgenza di promuovere inclusione e riconciliazione”. Così mons. Timothy Costelloe, presidente della Conferenza episcopale australiana, in un’intervista al Sir. Richiamando le parole di Leone XIV, mons. Costelloe riflette sulle sfide pastorali di una società multiculturale e secolarizzata: “La tensione tra l’immagine ideale di una società inclusiva e la realtà di molte esclusioni è evidente”. In particolare, cita “la condizione delle Prime Nazioni”, come gli aborigeni e i popoli delle isole dello Stretto di Torres: “Sono comunità che portano ancora le conseguenze di secoli di marginalizzazione, povertà, disgregazione”. Il cammino sinodale e il Congresso eucaristico del 2028, afferma, sono occasioni “per rilanciare l’inclusione e la testimonianza cristiana”. L’invito del Papa alla riconciliazione, conclude, “tocca una corda vera, concreta”.
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