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“Non nascondo la mia sorpresa nel sentire il nome: come sempre lo Spirito Santo ci sorprende. Non era uno dei nomi che circolava in questi ultimi giorni ma l’essersi chiamato Leone mi ha fatto pensare subito alla prima grande enciclica sociale, la Rerum novarum di Leone XIII. Una grande continuità con Papa Francesco nella volontà di proseguire nella costruzione della Chiesa in uscita”. Sono le prime parole dell’arcivescovo di Lecce monsignor Michele Seccia. “Voglio sottolineare due elementi. Prima di tutto il saluto del Risorto: pace a voi. La pace, l’augurio più grande che un pastore può augurare a tutti e a ciascuno. Alle famiglie, ai popoli, all’umanità intera. Il secondo elemento, l’Ave Maria. Nel giorno della Madonna del Rosario ha pregato insieme al popolo con la preghiera del popolo, affidando il suo pontificato alla protezione della Madre di Dio”. “Ho conosciuto l’attuale Pontefice – conclude l’arcivescovo di Lecce – l’anno scorso in occasione della Visita ad limina dei vescovi di Puglia. Un incontro sereno e familiare con l’allora prefetto del Dicastero dei vescovi durante il quale ha voluto conoscere ciascuno di noi occupandosi fraternamente delle gioie e delle fatiche del nostro ministero in ogni Chiesa locale”. “Domani – ha concluso – lo nomineremo per la prima volta durante la messa ma pregherò in modo particolare per lui affinché ci confermi nella fede e sia per tutta l’umanità un grande segno di speranza”.
Fonte: Agensir