
Leone XIV: arrivato all’Aventino
Leone XIV: arrivato all’Aventino

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“I grandi del mondo si costruiscono imperi con il potere e il denaro”, ma “Dio non fa così: il Maestro non ha troni, ma si cinge un asciugamano e s’inginocchia ai piedi di ciascuno”. È il monito del Papa, nella Veglia mariana, con il Rosario per la pace, presieduto in piazza San Pietro in occasione del Giubileo della spiritualità mariana. “Il suo impero è quel poco di spazio che basta per lavare i piedi dei suoi amici e prendersi cura di loro”, ha proseguito Leone XIV: “È anche l’invito ad acquisire un punto di vista diverso per guardare il mondo dal basso, con gli occhi di chi soffre, non con l’ottica dei grandi; per guardare la storia con lo sguardo dei piccoli e non con la prospettiva dei potenti; per interpretare gli avvenimenti della storia con il punto di vista della vedova, dell’orfano, dello straniero, del bambino ferito, dell’esule, del fuggiasco. Con lo sguardo di chi fa naufragio, del povero Lazzaro, gettato alla porta del ricco epulone”. “Altrimenti non cambierà mai niente, e non sorgerà un tempo nuovo, un regno di giustizia e di pace”, il monito del Papa: “Così fa anche la Vergine Maria nel cantico del Magnificat, quando posa lo sguardo sui punti di frattura dell’umanità, là dove avviene la distorsione del mondo, nel contrasto tra umili e potenti, tra poveri e ricchi, tra sazi e affamati. E sceglie i piccoli, sta dalla parte degli ultimi della storia, per insegnarci a immaginare, a sognare insieme a lei cieli nuovi e terra nuova”.
Fonte: Agensir

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