Avvenire di Calabria

Ospiti e personale della struttura hanno realizzato un video per mandare un messaggio positivo alla cittadinanza preoccupata per i propri cari più fragili

L’esempio virtuoso della "Casa della Carità" di Scilla

Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Ai tempi della digitalizzazione forzata, anche gli "over" si organizzano con una mano di aiuto per mandare messaggi tranquillizzanti. Come è successo all’interno della “Casa della Carità” di Scilla dove ospiti e personale si sono organizzati per realizzare un video ad hoc. «Una testimonianza d’amore verso gli anziani, che in questa pandemia stanno pagando un prezzo altissimo, soprattutto nelle strutture di servizio ed assistenza ai più fragili e bisognosi».

Difficile mantenere il sorriso, una carezza, tra le cure in questo tempo di pandemia dove le brutte notizie si succedono una dopo l’altra.
Scrivono infatti dalla Casa della Carità: «tutti noi, da alcuni mesi, siamo martellati da notizie sulla pandemia da coronavirus. Purtroppo in questa grande tragedia stiamo scoprendo, giorno dopo giorno, che un numero considerevole di morti riguarda persone anziane ospitate in Residenze Sanitarie Assistite e in Case di Riposo».

E proprio questo stato di cose spiegano sta «generando grande disorientamento e preoccupazione nella popolazione, in particolare in quelle persone che avrebbero la necessità di essere ricoverate ed assistite in tali strutture». Ma «non tutte sono state toccate, fino al momento, dal Covid-19». Da diverso tempo ormai i Nas dei Carabinieri, in modo quotidiano, stanno eseguendo controlli nelle strutture, così come accaduto alcune settimane fa nella struttura di Scilla che si è vista accertare «la conformità alla normativa vigente, nonché lo stato di benessere delle persone ospitate».

Un risultato che è stato possibile grazie alla lungimiranza della Direzione della Casa Protetta “Casa della Carità” di Scilla che già dal giorno 24 febbraio ha vietato l’ingresso dei parenti in struttura nonché dei fornitori, dotando tutto il personale dei Dpi previsti, riducendo del 25% la presenza dei dipendenti in struttura e adottando nel contempo tutte le procedure igienico sanitarie necessarie per tutelare la salute delle persone ospitate e dei dipendenti.

«Nonostante le molteplici difficoltà di questo periodo si è provveduto a mantenere un clima di serenità all’interno della Casa, continuando le attività giornaliere degli ospiti e compensando le mancate visite dei familiari attraverso le videochiamate, conservando vivo il rapporto e la fiducia reciproca».

Articoli Correlati