San Francesco di Sales; mons. Marino (Savona), “non è vero che non si crede più, la fede si esprime in altre maniere”
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Ieri sera, il neo presidente della Repubblica libanese, Joseph Aoun, si è recato a Bkerke, presso la sede del Patriarcato di Antiochia dei Maroniti, dove è stato ricevuto dal patriarca, il card. Bechara Boutros Raï. Lo riferisce lo stesso patriarcato maronita. Durante l’incontro, che ha avuto la durata di un’ora, il cardinale si è congratulato con Aoun per la sua elezione, augurandogli di “realizzare con successo ogni impegno assunto nel suo discorso di giuramento”. Il patriarca ha definito “il discorso di giuramento” come “la tabella di marcia per il salvataggio del Libano” ed elogiato “l’ampio sostegno locale, arabo e internazionale ricevuto dal presidente Aoun” aggiungendo che “la gioia dei libanesi per questa elezione riflette la loro fiducia nei confronti del presidente e delle sue posizioni assunte soprattutto durante il comando dell’esercito”.
Giurando fedeltà alla Repubblica, Aoun ha parlato di “nuova fase per il Paese”, della sua intenzione di “combattere le mafie, il contrabbando e i trafficanti di droga” e promesso l’approvazione di una nuova legge per “garantire l’indipendenza della magistratura”. Aoun ha poi dichiarato che inizierà, a partire dalla prossima settimana, “le consultazioni parlamentari con tutti i partiti politici e con i legislatori indipendenti per nominare un nuovo Primo Ministro per far uscire il Paese dalla crisi finanziaria in cui versa. Il capo del governo sarà un mio partner e non un mio rivale”. Di particolare rilevanza l’annuncio che lo Stato libanese avrà “il monopolio delle armi” e la promessa che l’esercito “controllerà i confini del Libano, compreso quello con Israele”, e i campi profughi palestinesi dove fino ad oggi ai soldati dell’esercito non è consentito l’ingresso. Parole ampiamente riportate dai media libanesi e che arrivano nel mezzo del conflitto tra Israele e Hezbollah, con la tregua di 60 giorni in vigore dal 27 novembre scorso. Aoun ha ringraziato il Patriarca Rai per “il sostegno da lui ricevuto durante la sua carriera alla guida dell’istituzione militare, esprimendo fiducia che tale sostegno continuerà anche in quella presidenziale”. Prima di lasciare Bkerke, il presidente Aoun ha incontrato e salutato i vescovi riuniti nel patriarcato.
Il sistema politico libanese è su base settaria e prevede la distribuzione delle cariche più importanti ad esponenti delle principali confessioni religiose: il presidente della Repubblica deve sempre essere un cattolico maronita; il premier un sunnita e il presidente del parlamento, uno sciita. Per completare il quadro, le cariche del vicepresidente del Parlamento e del vice Premier vanno ai cristiani greco-ortodossi.
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