Giubileo 2025: mons. Muser (Bolzano-Bressanone), “necessario raccontare la speranza e condividerla”
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387.000 bambini in Libano – compresi quelli che vivono nei rifugi e nelle comunità colpite dalla guerra – sono tornati gradualmente a studiare da ieri 4 novembre. Lo prevede una iniziativa congiunta del Ministero dell’Istruzione e dell’Educazione Superiore (Mehe) e dell’Unicef che fa parte di un piano di risposta all’emergenza per sostenere l’apertura e il funzionamento di 326 scuole pubbliche non utilizzate come rifugi dagli sfollati interni, al fine di garantire ai bambini in età scolare del Libano l’accesso all’istruzione. Queste scuole, spiega l’Unicef, riceveranno finanziamenti essenziali dal Ministero dell’Istruzione libanese/Unicef Transition Resilience Education Fund (Tref) per garantire che abbiano il materiale didattico necessario, come i libri di testo, e possano offrire un supporto psicosociale vitale e screening sanitari per aiutare i bambini ad affrontare gli effetti del conflitto. “L’impatto negativo del conflitto sui bambini, sugli insegnanti e sulle scuole è già catastrofico e deve essere ribaltato immediatamente per evitare che un anno scolastico perso metta a repentaglio il benessere dei bambini, la loro protezione, le prospettive future e la ripresa del Paese”, dichiara il Rappresentante dell’Unice in Libano Edouard Beigbeder. “Tornare a scuola non è solo essenziale per l’apprendimento e lo sviluppo dei bambini, ma fornisce loro anche la necessaria stabilità sociale ed emotiva in questo periodo difficile”. L’inizio del nuovo anno scolastico era originariamente previsto per la prima settimana di ottobre, ma è stato ritardato a causa della guerra. La ripresa dell’istruzione nelle scuole pubbliche presenta sfide significative, poiché circa il 60% dei rifugi per le famiglie sfollate si trova nelle scuole e molti insegnanti e studenti sono stati costretti a trasferirsi lontano dalle loro scuole abituali. L’integrazione di interventi speciali per i bambini disabili, le bambine e i rifugiati sarà fondamentale per garantire che ogni bambino abbia l’opportunità di imparare. “Mentre lavoriamo per proteggere i bambini dai pericoli e aiutarli a continuare a imparare, è imperativo che gli edifici scolastici e le altre infrastrutture civili siano salvaguardati durante questo periodo”, sostiene Beigbeder. “Ogni bambino ha diritto all’istruzione. L’Unicef rinnova il suo appello per un cessate il fuoco immediato e duraturo per consentire ai bambini di tornare a studiare e a vivere”.
Fonte: AgensirGiubileo 2025: mons. Muser (Bolzano-Bressanone), “necessario raccontare la speranza e condividerla”
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