Avvenire di Calabria

Malta: mons. Galea-Curmi, “piuttosto che facilitare il suicidio si dovrebbero rafforzare le cure palliative”

di Redazione Web

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“Piuttosto che facilitare il suicidio, Malta dovrebbe rafforzare i suoi investimenti nelle cure palliative, che includono assistenza medica, servizi spirituali e psicologici e supporto alla comunità. Sappiamo tutti che c’è ancora molto da fare in questo campo. Tutte le energie dovrebbero essere indirizzate all’attuazione della Strategia nazionale per le cure palliative (2025-2035), pubblicata ad aprile”: è un passo dell’intervento del vescovo ausiliare di Malta, Joseph Galea-Curmi, che prende la parola pubblicamente in un momento delicato per Malta. Nel mese di marzo il governo ha lanciato una Strategia nazionale per la prevenzione del suicidio a Malta (2025-2030), avendo riconosciuto il suicidio come un problema urgente di salute pubblica. Il 7 maggio il governo ha aperto la consultazione su un “Libro bianco sull’eutanasia volontaria assistita” che – scrive mons. Galea-Curmi – “mina i principi stessi su cui si basa la strategia di prevenzione del suicidio”. Già il 31 maggio i vescovi maltesi avevano pubblicato una lettera pastorale, “Compassione e cura fino alla fine”. Ora il vescovo ausiliare torna a domandare: “Può il governo promuovere realmente la prevenzione del suicidio e contemporaneamente valutare la legalizzazione del suicidio assistito? Bisognerebbe forse facilitare l’atto che la propria strategia cerca di evitare?”. Il governo ha un “approccio contraddittorio”, critica il vescovo: da un lato si cerca di convincere i giovani che combattono contro problemi di salute mentale che la loro vita vale la pena di essere combattuta, mentre a una persona con una malattia terminale, e con una prognosi di aspettativa di vita di sei mesi, si dice che la morte potrebbe essere una scelta razionale.

Fonte: Agensir

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