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Era il 24 giugno 1859. 166 anni fa, nel mezzo di uno dei più cruenti scontri dell’epoca per l’Italia, la battaglia di Solferino e San Martino, nacque l’idea della Croce Rossa. “Oggi come allora siamo impegnati a supportare chiunque ne abbia bisogno, a lenire le sofferenze di chi si trova in difficoltà, in tempo di pace e di conflitto”, afferma Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa italiana, nel giorno in cui, tanti anni fa, le sanguinose immagini viste da Henry Dunant nel corso della Seconda Guerra d’Indipendenza lo portarono a scrivere “Un Souvenir de Solferino”, libro nel quale raccontò le atrocità del conflitto, ma anche l’impegno delle donne di Castiglione delle Stiviere e Solferino nel soccorrere i feriti e seppellire quanti avevano perso la vita, senza fare distinzione tra i due schieramenti che si erano affrontati sul campo. Da lì nacque in Dunant l’idea di creare una squadra di infermieri volontari preparati, che nel corso dei conflitti potessero dare supporto a chiunque ne avesse bisogno, senza alcuna distinzione o preconcetto. Da lì iniziò la storia della Croce Rossa.
“È di ieri sera la notizia della morte di un nostro collega della Mezzaluna Rossa iraniana, che ha tragicamente perso la vita in servizio a causa dell’escalation delle ostilità in Medio Oriente”, prosegue Valastro, sottolineando che “sono cinque gli operatori della Iran Rcs che hanno perso la vita nella regione. Si uniscono ai 51 della Mezzaluna Rossa palestinese, uccisi dall’inizio del conflitto a Gaza. Sempre nella giornata di ieri, è stato attaccato l’ospedale israeliano Soroka di Beer Sheva”. “L’umanità – denuncia – sta pagando un prezzo troppo alto. In questa giornata, il nostro pensiero è alle famiglie e ai cari dei nostri colleghi e di tutti gli operatori umanitari che hanno perso la vita in servizio nel corso di questi conflitti, alla popolazione civile, ai bambini che vivono e muoiono tra le bombe”. “In occasione dell’anniversario della battaglia da cui prese origine l’idea del nostro Movimento, l’auspicio è che presto questi orrori abbiano fine. Noi continueremo ad essere dalla parte di chi ha bisogno, senza alcuna distinzione, perché la sofferenza non ha bandiere né colori. Eravamo, siamo e continueremo ad essere dalla parte dell’umanità”, conclude Valastro.
Fonte: Agensir