
Uruguay: card. Sturla, “un errore” legalizzare l’eutanasia. “Difendere sempre la vita è fondamentale per noi uruguaiani”
Uruguay: card. Sturla, “un errore” legalizzare l’eutanasia. “Difendere sempre la vita è fondamentale per noi uruguaiani”
Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE
Il Giubileo che stiamo vivendo è “animato dalla speranza”. E la speranza “cerca e chiede perdono”. “Senza perdono non c’è speranza, perché crescono le tensioni, la conflittualità, la distanza, la paura, la rabbia, la vendetta: cresce l’egoismo, la guerra, il male. Il perdono, libera il cuore, risana le relazioni, richiama alla responsabilità, ristabilendo uno sguardo fiducioso radicato nel presente e proteso in avanti”. Lo ha detto questa sera l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Gian Carlo Perego durante la celebrazione del Rito delle Ceneri nella cattedrale di Ferrara. Nella sua omelia il presule ha ripreso le parole “Ricordati che sei polvere e polvere diventerai”: “Ci fa bene ogni anno risentire queste parole, durante il rito dell’imposizione delle Ceneri, perché con realismo riconsideriamo i nostri limiti, la nostra dipendenza da altri, la nostra esistenza di creature. Non solo, il senso del nostro limite, ci fa sentire bisognosi di perdono, di riconciliazione, per prepararci a vivere il Mistero pasquale, di morte e di risurrezione, di vita nuova, di speranza”. Citando la pagina evangelica di Matteo della liturgia odierna “ci ricorda lo stile della vita cristiana nella quotidianità: nel praticare la giustizia, senza apparire; nella carità, senza suonare la tromba, nella preghiera personale, nel digiuno: tutto nel silenzio, che aiuta a gustare fino in fondo ogni nostro gesto. Sono tutti i gesti che in Quaresima assumono un particolare significato e alcuni di essi, specialmente, in questo anno giubilare. La ricerca della giustizia significa la tutela dei più deboli, il sostegno alle alternative di pene per chi è detenuto, così che possa cambiare vita”. Per il presule ferrarese “la carità è un gesto che accompagna sempre la Quaresima. In quest’anno giubilare la nostra carità guarderà in particolare le famiglie indebitate, contribuendo con la nostra carità, con tutte le Chiese in Italia, alla costituzione di un fondo per aiutare attraverso le Caritas diocesane le famiglie in difficoltà finanziaria. La povertà sta crescendo e può essere affrontata solo insieme, cercando di eliminare anche alcune ‘strutture di peccato’ – come il gioco d’azzardo, con il conseguente indebitamento fino all’usura – oppure accompagnando le famiglie in difficoltà per alcune spese impreviste per i figli, una malattia, un’operazione, lo studio”. “Non facciamo mancare – esorta mons. Perego – la nostra carità anche con un gesto che rinnova la speranza concretamente. Il digiuno, come forma di rinuncia a ciò che non serve, è superfluo o è troppo, può ulteriormente alimentare la nostra carità. E infine la preghiera, soprattutto al Padre, il nome di Dio che la pagina evangelica di Matteo ripete cinque volte come ‘Padre tuo’, Padre nostro. Questa preghiera che insieme recitiamo durante la celebrazione eucaristica, sia la preghiera che accompagna più volte la nostra giornata, per sentirci ‘familiari di Dio’, ma anche per non dimenticare la necessità continua di riconciliarci con Dio”. Così sia.
Fonte: AgensirUruguay: card. Sturla, “un errore” legalizzare l’eutanasia. “Difendere sempre la vita è fondamentale per noi uruguaiani”
Diocesi: Bergamo, il 24 marzo una giornata di studio sul Concilio di Nicea
Giornata dell’acqua: Unicef, più di 1.000 bambini muoiono ogni giorno a causa di malattie legate a servizi igienici inadeguati
Tags: Agensir