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La Conferenza episcopale messicana, in un ampio messaggio “alla società e all’opinione pubblica” denuncia la “politica preoccupante del nuovo presidente degli Stati Uniti, soprattutto nei confronti del Messico e del mondo in generale”. Alla luce delle decisioni prese dal suo insediamento, “è chiaro che il suo obiettivo è quello di fare pressione sul nostro Paese per raggiungere obiettivi ben precisi nei suoi piani di governo: combattere l’attività della criminalità organizzata dedita al narcotraffico, affrontare la questione della migrazione e superare gli svantaggi nelle relazioni economiche tra i due Paesi che, secondo i suoi criteri”, gli sono sfavorevoli. In risposta, i vescovi hanno fatto appello all’unità politica del Messico per stabilire un dialogo rispettoso con il governo statunitense, promuovendo una collaborazione reciproca e prudente. “Ognuna di queste questioni può essere risolta in un clima di unità tra le diverse forze politiche messicane per promuovere un dialogo rispettoso e un’apertura prudente nei confronti del governo statunitense per concordare una collaborazione reciproca”, hanno affermato. Per i vescovi messicani, “il vero nemico” è il Messico: “Abbiamo bisogno di un’autentica unità nazionale per superare i nostri gravi problemi interni, che non sono stati affrontati adeguatamente per anni e stanno peggiorando continuamente”.
In tale contesto, riconoscono l’attitudine al dialogo della presidente, Claudia Sheinbaum, e hanno sottolineato l’opportunità di “fare la differenza grazie alla sua prospettiva e sensibilità femminile”. Tra i problemi più urgenti, i vescovi citano la disuguaglianza sociale e la povertà, la corruzione diffusa, la crescente insicurezza, che estende la sua influenza nei territori dominati dalla criminalità organizzata. I sottolineano che i migranti devono essere trattati con dignità e rispetto dei loro diritti umani, senza essere usati come merce di scambio nei negoziati internazionali. “Come Chiesa in Messico, ci impegniamo a cooperare in questo dialogo nazionale per la riconciliazione, la pace e il ristabilimento dello Stato di diritto”, proseguono i vescovi, invitando i messicani “a superare le divisioni e gli scontri sociali”, e a “essere costruttori di pace nei loro ambienti quotidiani”.
Fonte: Agensir