
Vaticano: basilica di San Pietro, domani la cupola spenta dalle 20.30 alle 21.30 per l’Earth Hour
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Per il 45% dei cittadini intervistati da Demopolis per la Fondazione Con il Sud il divario tra Nord e Sud si è progressivamente aggravato negli ultimi 5 anni. La percentuale sale al 60% fra i residenti a Sud. Per l’80%, il ritardo economico e sociale del Sud blocca la crescita complessiva del Paese. È quanto emerge dall’indagine – promossa dalla Fondazione Con il Sud e realizzata dall’Istituto Demopolis – presentata ieri all’evento a Roma “Visioni con il Sud: l’orizzonte da costruire insieme” dedicato alla presentazione del documento di programmazione delle attività 2025.2027 della Fondazione Con il Sud.
Per l’83% degli italiani – ha affermato il direttore di Demopolis Pietro Vento – il divario fra chi risiede nelle regioni del Centro-Nord e chi vive nel Sud nel Paese è oggi soprattutto un divario di cittadinanza. Ne è convinto oltre il 90% di chi vive nel Mezzogiorno.
Nel documento triennale della Fondazione Con il Sud si sottolinea “un aspetto positivo di cui tener conto. Il percorso di rafforzamento del Terzo settore con la capacità di restituire un ‘senso all’abitare’ il Sud. Dalla riappropriazione di spazi sottratti alle comunità (patrimonio culturale e terreni abbandonati, beni confiscati alle mafie, beni ambientali) alle battaglie per i diritti di cittadinanza, interpretando in modo efficace esigenze e disagi”.
Tale dato trova riscontro anche nell’indagine Fondazione Con il Sud -Demopolis sull’opinione pubblica italiana. Il 61% dei cittadini riconosce l’importanza dell’azione delle organizzazioni non profit per favorire la coesione sociale e lo sviluppo dei territori nel nostro Paese, percentuale che sale al 70% tra i rappresentanti delle istituzioni pubbliche. Nella percezione dell’opinione pubblica, inoltre, la collaborazione fra il pubblico e il Terzo Settore migliora la gestione dei beni o lo sviluppo dei territori: ci conta il 64% degli italiani.
Per i rappresentanti delle Istituzioni pubbliche gli enti non profit possono rappresentare un modello per la capacità di ascolto e risposta ai bisogni sociali emergenti (59%), per le buone pratiche di gestione (45%) e per la capacità di trasformazione e cambiamento sociale (41%). Per il 28%, al Terzo settore vanno riconosciuti sistemi innovativi esportabili anche nel welfare pubblico ed un quinto individua eccellenze nello sviluppo dei territori.
Dall’indagine promossa dalla Fondazione Con il Sud e realizzata dall’Istituto Demopolis su un campione di oltre 4.000 intervistati, rappresentativo della popolazione italiana, emerge che il 75% degli intervistati ritiene che per favorire lo sviluppo economico occorre prima affrontare i problemi sociali di un territorio. I cittadini che vivono al Sud indicano investimenti per bisogni sociali e collettivi lungamente disattesi, a partire dalla qualificazione dei servizi sociali e della sanità (73%), ma anche attività per l’inserimento lavorativo dei giovani (66%), educazione alla legalità (57%) e di tutela e valorizzazione dell’ambiente (51%), rafforzamento di servizi destinati ad anziani e bambini (51%).
In uno scenario complesso, la Fondazione Con il Sud ha offerto il proprio contributo non solo in termini di risorse – circa 300 milioni di euro erogati nei suoi primi diciott’anni di vita – ma soprattutto per la capacità di prestare ascolto al Sud e alla sua domanda di futuro.
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